Los Angeles, nuovo Eldorado per le Megas. Dopo Hauser&Wirth, nuovo spazio sul Pacifico anche per la supergalleria tedesca Sprüth Magers
Ormai lo pensano in tanti, ma un influencer potente e seguito come Jeffrey Deitch lo ha detto chiaramente, nelle scorse settimane: “Oggi il clima frizzante e vulcanico della New York degli anni ’80 si sta ricreando a Los Angeles”. E i fatti a sostegno di questo trend in ambito artistico e più largamente creativo sono […]
Ormai lo pensano in tanti, ma un influencer potente e seguito come Jeffrey Deitch lo ha detto chiaramente, nelle scorse settimane: “Oggi il clima frizzante e vulcanico della New York degli anni ’80 si sta ricreando a Los Angeles”. E i fatti a sostegno di questo trend in ambito artistico e più largamente creativo sono molti: dalla rivalità burrascosa ma alla fine virtuosa fra MOCA e LACMA, al nuovo riferimento museale del The Broad, ai grandi galleristi, che scelgono di avere un display a Los Angeles: emblematico il caso della corazzata Hauser&Wirth, pronta al debutto con la sua nuova galleria il 13 marzo con la mostra “Revolution in the Making: Abstract Sculpture by Women, 1947-2016”.
Ora a celebrare lo sbarco nella città degli angeli è un’altra network gallery, più piccola ma non meno ambiziosa e arrembante: ovvero quella di Monika Sprüth e Philomene Magers, basata a Colonia ma con avamposti a Berlino e Londra. Con un nuovo spazio di 1300 etri quadrati in un edificio di metà del secolo progettato dagli architetti Pereira & Associates, dall’altra parte della strada proprio del Los Angeles County Museum of Art. Inaugurazione nei giorni scorsi, con una personale di nuovi lavori di John Baldessari.
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