100.000 dollari al Memoriale per l’11 Settembre. Donald Trump visita il museo e scatta la donazione. Una mossa elettorale a pochi giorni dalle primarie a New York?
Quando la cultura è politica. Continua la corsa che sta tenendo con il fiato sospeso negli Stati Uniti e che vede contrapposti nei due schieramenti Donald Trump e Ted Cruz, per i Repubblicani e Hillary Clinton e Bernie Sandersper i Democratici. Al di là dell’aspetto puramente iconico che caratterizza da sempre le primarie e le […]
Quando la cultura è politica. Continua la corsa che sta tenendo con il fiato sospeso negli Stati Uniti e che vede contrapposti nei due schieramenti Donald Trump e Ted Cruz, per i Repubblicani e Hillary Clinton e Bernie Sandersper i Democratici. Al di là dell’aspetto puramente iconico che caratterizza da sempre le primarie e le elezioni presidenziali americane, tanto da essere stato oggetto nel 2007 del famoso film Democrazy di Francesco Vezzoli, anche protagonista del Padiglione Italia curato da Ida Giannelli, non è per questo motivo che ne parliamo. Negli scorsi giorni, infatti, è avvenuto un fatto inaspettato, anche per gli stessi beneficiari. Donald Trump, imprenditore noto in tutto il mondo e temuto o amato aspirante candidato alla Casa Bianca, ha visitato il Memoriale per l’11 Settembre con la moglie Melania, ha pagato il biglietto e ha donato la cifra esosa di 100.000 dollari.
UN OMAGGIO TARDIVO
Una mossa elettorale sicura a dieci giorni dalla più avvincente delle tappe delle primarie, quella che vede i contendenti sfidarsi proprio a New York. Sono bastati meno di trenta minuti per convincere l’imprenditore, nato nella Grande Mela nel 1946, che su Twitter ha commentato “è un grande onore per me visitare il Museo con mia moglie Melania”. E fin qui tutto bene. Ciò che ha attirato l’attenzione della stampa americana è stato che, nonostante le sue ben note posizioni in politica estera, Trump – nelle parole del NY Daily News – non ha mai trovato il tempo per omaggiare le vittime dell’attentato che ha cambiato la storia del mondo. Inoltre, mentre il museo esiste dal 2011, con apertura ufficiale nel 2014, questa sarebbe la prima donazione che Trump fa all’istituzione. Donald Trump inoltre non è conosciuto come un filantropo attivo, benché come scrive Ben Davis su News Examiner lui si definisca tale. “È tra i miliardari meno generosi nel mondo” si legge nell’articolo che dichiara come nell’ultimo anno abbia donato solo 3,7 milioni di dollari alla propria fondazione, che ne riceve molti di più da soggetti esterni. Ancora più duro è Josh Voorhees per Slate che scrive “l’unica cosa che Trump sembra aver donato alla Fondazione è il suo nome. Non partecipa a riunioni operative con il gruppo di lavoro e non dona denaro personalmente dal 2008″, lasciando ad intendere che le sue attività filantropiche, come quella recente sono solo operazioni di marketing. Probabilmente anche il commento successivo, sempre su Twitter, nel puro stile provocatorio del candidato, non è stato proprio apprezzato dagli opinionisti: “E comunque, le Torri Gemelle non sono mai state dei begli edifici”. Vedremo quanto questa mossa influenzerà i cittadini di New York il 19 aprile.
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