Bruxelles Updates: anche il nostro Istituto Italiano di Cultura diventa un piccolo centro d’arte contemporanea della città. E a curare le mostre è un’artista
Tra le mille proposte artistiche e di intrattenimento culturale che la città di Bruxelles offre (ancor di più durante la settimana della fiera Art Brussels) non è difficile imbattersi in cose piccole, preziose, talvolta nascoste. È il caso delle mostre che da qualche mese l’Istituto Italiano di Cultura allestisce negli spazi della sua sala espositiva, […]
Tra le mille proposte artistiche e di intrattenimento culturale che la città di Bruxelles offre (ancor di più durante la settimana della fiera Art Brussels) non è difficile imbattersi in cose piccole, preziose, talvolta nascoste. È il caso delle mostre che da qualche mese l’Istituto Italiano di Cultura allestisce negli spazi della sua sala espositiva, appositamente restaurata per ospitare eventi d’arte contemporanea con tutti i crismi. La visione è del direttore, Paolo Grossi, torinese, letterato, sessantenne, con precedenti come attaché culturale all’Istituto Italiano di Cultura a Parigi e poi come direttore di un altro IIC, a Stoccolma. Grossi ha deciso di puntare – anche – sull’arte contemporanea e lo ha fatto, intelligentemente, non cimentandosi in prima persona, ma coinvolgendo dei professionisti. La scelta è caduta – in tandem con Maria Elena Minuto – su Laura Viale, artista torinese, storica compagna del mitico gallerista Guido Carbone (scomparso ormai dieci anni fa) e qui impegnata in un ruolo più curatoriale, da direttrice artistica. Viale ha deciso assieme a Grossi di impostare l’attività espositiva dell’Istituto con doppie personali che vedono un artista italiano (comunque legato a Bruxelles) confrontarsi con un artista belga.
MARGHERITA MOSCARDINI E IL GRUPPO FUTURFARMERS
Il progetto, che si chiama “a due”, ha visto scontrarsi alla fine del 2015 Davide Bertocchi con Joris Van de Moortel, poi Enrico Gaido con Freek Wambacq e infine, in questi giorni in parallelo ad Art Brussels, Margherita Moscardini e il gruppo Futurfarmers. “Qui è sempre più pieno di italiani, non solo artisti“, ci racconta Laura Viale che vive a Bruxelles dal 2013, “e abbiamo pensato a queste iniziative anche per creare incontro e confronto, per sollecitare a rompere il ghiaccio, per aiutare gli artisti italiani a costruirsi relazioni e conoscenze nel giro dell’arte qui in città“. Nella gallery le foto di questa mostra e delle precedenti, per ripercorrere un lavoro che sta inserendo il nostro Istituto Italiano di Cultura nelle tappe artistiche della capitale belga. Un lavoro che conferma il buon approccio di Paolo Grossi, ma che sottolinea come la sorte degli IIC sia ancora oggi lasciata alla libera iniziativa personale dei direttori: se sono in gamba e sensibili le cose si fanno, se non lo sono non esistono modelli in grado di imporre loro degli standard di produzione e di output stabili e garantiti.
Fino al 29 aprile 2016
Istituto Italiano di Cultura
Rue de Livourne 38 – Bruxelles
http://www.iicbruxelles.esteri.it/
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