Bruxelles Updates: una casa, tanta (giovane) arte italiana. Da Serena Fineschi a Claudia Losi, immagini dalla mostra del collettivo Fondaco
C’è come al solito tanta Italia a Bruxelles. C’è di default, ma c’è anche e soprattutto durante i giorni della fiera Art Brussels. Una chicca in questo senso la si trova sulla battigia degli stagni di Ixelles, deliziosa zona residenziale verde e tranquilla dove si erge la stupenda casa (datata 1906) sede dell’associazione italo belga […]
C’è come al solito tanta Italia a Bruxelles. C’è di default, ma c’è anche e soprattutto durante i giorni della fiera Art Brussels. Una chicca in questo senso la si trova sulla battigia degli stagni di Ixelles, deliziosa zona residenziale verde e tranquilla dove si erge la stupenda casa (datata 1906) sede dell’associazione italo belga Officina, nata per volere della diplomatica italiana Annalisa Giannella e dal 2013 impegnata nella promozione in Belgio della giovane arte (non solo) italiana. Gli spazi espositivi dell’associazione non sono altro che la spettacolare casa della Giannella, riadattati di volta in volta a seconda delle esigenze. Come quando venne ospitata la mostra di Nico Vascellari, o quando l’edificio si trasformò nella residenza della cinese Lin Yan. Tutto questo nel 2014. Il 2015 è stato un anno di pausa ma ora si ricomincia e la casa di fronte agli stagni si tramuta nella culla della prima mostra di Fondaco, una neonata associazione toscana (Claudio Macca, Serena Fineschi, Marina Dacci e Egle Prati i soci) che punta a promuovere l’arte all’estero e ad intessere relazioni sane tra produzione (artisti) e acquisizione (collezionisti). Il tutto, se possibile, in una atmosfera rilassata. Di casa.
OPERE DI PICCOLE DIMENSIONI E DI PREZZO INTELLIGENTE
A Bruxelles l’esperimento è riuscito e Fondaco ha fatto centro debuttando con la sua prima mostra, La Pelle, che mette insieme lavori di medio piccole dimensioni e di prezzo intelligente (“nulla sopra i 10mila euro“, giurano gli organizzatori, “e siamo già ad una vendita e tante trattative. Ma soprattutto siamo felici perché sta venendo tanta gente e tutta giusta“). Il tutto pensato con gli artisti, dagli artisti: “abbiamo tolto le opere della collezione della signora Giannella“, ci raccontano, “e abbiamo messo le nostre, molte fatte appositamente per la mostra“. E La Pelle diventa così l’occasione per ri-scoprire lavori di grandi nomi affermati dell’arte italiana, di giovani rampanti e di figura di alta qualità ma ingiustamente fuori dai radar della comunicazione e dimenticati delle mode.
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