Due anni di ritardo per l’M+, il più grande museo al mondo dedicato all’arte contemporanea. Pre-opening a settembre, mentre a Hong Kong ripartono i lavori
Aprirà nel 2019, con un ritardo di due anni rispetto ai presupposti iniziali l’M+ il Museo per la cultura del XX e del XXI secolo di Hong Kong. I lavori, cominciati 18 mesi fa troveranno finalmente conclusione tra due anni. Nel frattempo, per annunciare il grande museo ubicato nel West Kowloon Cultural District, disegnato da […]
Aprirà nel 2019, con un ritardo di due anni rispetto ai presupposti iniziali l’M+ il Museo per la cultura del XX e del XXI secolo di Hong Kong. I lavori, cominciati 18 mesi fa troveranno finalmente conclusione tra due anni. Nel frattempo, per annunciare il grande museo ubicato nel West Kowloon Cultural District, disegnato da Norman Foster e dal suo studio, ci sarà un pre-opening nell’autunno 2016, con un padiglione progettato dagli architetti di Hong Kong Vincent Pang, Tynnon Chow e Lisa Cheung.
Inaugura infatti a settembre la personale dedicata a Tsang Kin-Wah, mentre a novembre (fino a gennaio 2017) sarà on show una mostra sul design. Non è il primo evento offsite della programmazione del Museo M+ questo, che segue una serie di mostre preparatorie dal 2012 ad oggi: ciò che costituisce un inedito, invece, nella già molto travagliata storia di questo museo è l’inaugurazione del primo spazio permanente che dal 2019 sarà parte dell’intero complesso.
ALLA RICERCA DI UN NUOVO DIRETTORE
Mentre il Padiglione “made in Hong Kong” sarà di 300 metri quadri, l’intero museo disegnato da Herzog & de Meuron sarà di 60.000 mq, diventando la più grande istituzione del genere al mondo. Visite sul sito, come riporta Gareth Harris per the Art Newspaper hanno rivelato che i lavori di scavo intorno al tunnel dell’Airport Express, dove si colloca, sono finalmente ricominciati.
Il budget dell’intero progetto è intorno ai due miliardi di moneta locale, che comprende anche la campagna di acquisizioni che il museo ha già cominciato da tempo per la sua collezione. Tra queste, opere di Danh Vo, Alfredo Jaar e Yoko Ono, inoltre Tiffany Chung, i cui lavori sono stati acquistati ad Art Basel HK. Nel frattempo il museo è di nuovo alla ricerca di un direttore dopo la rinuncia del curatore svedese Lars Nittve avvenuta lo scorso anno, anche a seguito dei ritardi che stanno affliggendo dal 2013 ad oggi il museo e all’impossibilità dello stesso di impegnarsi altri quattro anni in una avventura certamente dai contorni frustranti.
– Santa Nastro
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