È morto a 89 anni Fulvio Roiter. Precocissimo maestro della fotografia, se ne va in quella Venezia protagonista assoluta delle sue opere
Il suo nome era inscindibilmente legato a Venezia, cui dedicò una lunga serie di scatti, passati alla storia. E proprio nella sua città d’adozione si è spento ieri, lunedì 18 aprile, a 89 anni Fulvio Roiter uno dei più grandi talenti italiani dell’obiettivo. Malato da alcuni mesi, se ne va dopo una lunga carriera di […]
Il suo nome era inscindibilmente legato a Venezia, cui dedicò una lunga serie di scatti, passati alla storia. E proprio nella sua città d’adozione si è spento ieri, lunedì 18 aprile, a 89 anni Fulvio Roiter uno dei più grandi talenti italiani dell’obiettivo. Malato da alcuni mesi, se ne va dopo una lunga carriera di successi, iniziata presto e sotto i migliori auspici, con la vittoria dell’ambito Premio Nadar, a soli trent’anni. Originario di Meolo, cittadina dell’entroterra veneto, Roiter ha raggiunto la fama internazionale grazie ai suggestivi paesaggi in bianco e nero, di cui sapeva cogliere le caratteristiche più poetiche. Reportagista per natura, il fotografo immortalò la Sicilia, l’Umbria – che gli valse il prestigioso riconoscimento – ma anche il Brasile e il Messico, la Spagna e la Tunisia, collezionando una miriade di scatti emozionanti, confluiti poi nelle numerose pubblicazioni che recano il suo nome.
Risale ai suoi esordi Venise à fleur d’eau, il libro che, nel 1954, chiarì al mondo il legame indissolubile tra Roiter e Venezia. Membro del rinomato circolo fotografico La gondola, il giovane talento dell’obiettivo trovò nella città lagunare un’inesauribile fonte di ispirazione, ritraendone gli scorci e le architetture, le persone e le atmosfere, rese ancora più accese dall’uso del colore, come testimoniato da Essere Venezia, la raccolta di scatti pubblicata nel 1977.
– Arianna Testino
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