La Svizzera alla prova della Biennale Architettura. Presentato il progetto del venezuelano Christian Kerez: la ginevrina Leïla el-Wakil gestirà il programma di incontri
Dopo la nomina annunciata lo scorso novembre dalla Fondazione per la cultura Pro Helvetia, promotrice della partecipazione svizzera alla 15. Biennale di Architettura di Venezia, Christian Kerez, alla guida del progetto, rivela i primi dettagli del Padiglione svizzero. Noto per il rigore concettuale delle sue opere, l’architetto di origini venezuelane, fotografo e professore all’ETH di Zurigo, propone una […]
Dopo la nomina annunciata lo scorso novembre dalla Fondazione per la cultura Pro Helvetia, promotrice della partecipazione svizzera alla 15. Biennale di Architettura di Venezia, Christian Kerez, alla guida del progetto, rivela i primi dettagli del Padiglione svizzero. Noto per il rigore concettuale delle sue opere, l’architetto di origini venezuelane, fotografo e professore all’ETH di Zurigo, propone una riflessione critica su come la libertà creativa degli architetti sia fortemente limitata da regole sempre più vincolanti. Incidental Space – a cura della storica dell’arte Sandra Oehy – sarà uno spazio complesso, polisemico, a tratti indecifrabile. Sarà la prova di come, in un campo libero da costrizioni, l’architettura possa essere diversamente pensata e costruita, offrendo dunque alla vita quotidiana contributi sempre nuovi. Un “progetto assioma” che, anziché “repertori dal fronte”, propone il padiglione stesso come luogo di interazione e ricerca sulle frontiere della disciplina.
SVEGLIARSI CON L’ARCHITETTURA
In linea con il proposito esplicitato anche dal Presidente Baratta di “diffondere la Biennale Architettura facendola diventare un fenomeno urbano, tale da coinvolgere ogni angolo della città” il padiglione presenta anche un programma di open talk, il Salon Suisse. Al motto Wake up! A path to a better architecture, Leïla el-Wakil, docente presso l’ateneo di Ginevra, indaga il fronte della disuguaglianza sociale attraverso alcuni concetti base. Retaggio culturale, tradizione, riuso, sono i temi in agenda a palazzo Trevisan degli Ulivi, secondo un calendario già fissato con la presenza di architetti, ingegneri, ricercatori, artigiani, registi e artisti svizzeri e stranieri.
– Marta Atzeni
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