Prime opzioni di Cecilia Alemani per il Padiglione Italia 2017? Fra gli invitati alle Spring Commissions della High Line c’è l’italiano Giorgio Andreotta Calò
Prima avvertenza: non prendeteci troppo sul serio. Articoli come questo sono evidentemente calembour logici, magari provocazioni dialettiche: non certo analisi critiche. Eppure: se un curatore appena selezionato per un’importante mostra, invita un determinato artista per un suo diverso progetto espositivo, vorrà pur dire che di quell’artista ha stima e fiducia? E questo non significa, ovviamente, […]
Prima avvertenza: non prendeteci troppo sul serio. Articoli come questo sono evidentemente calembour logici, magari provocazioni dialettiche: non certo analisi critiche. Eppure: se un curatore appena selezionato per un’importante mostra, invita un determinato artista per un suo diverso progetto espositivo, vorrà pur dire che di quell’artista ha stima e fiducia? E questo non significa, ovviamente, che questo si tradurrà in un’indicazione per il futuro, ma insomma… Il curatore in questione è Cecilia Alemani, da pochi giorni scelta per curare il Padiglione Italia alla Biennale Arti Visive di Venezia 2017. Con quale progetto espositivo, con quali nomi? Impossibile solo pensare di conoscerli in così breve tempo.
PRESENTE NELLA COLLETTIVA WANDERLUST
E qui entra in ballo l’altro progetto curatoriale, che poi è quell’High Line Art la cui direzione ha molto contribuito a costruire l’identità della critica italiana, moglie di Massimiliano Gioni. Accade che in questi giorni si conoscono le Spring commissions 2016 del progetto newyorkese, e fra i molti artisti invitati ci sia anche un nome italiano, e quindi papabile per un eventuale invito a Venezia. Si tratta di Giorgio Andreotta Calò, presente nella collettiva dal titolo Wanderlust al fianco di artisti come Valentin Carron, Iman Issa, Matt Johnson, Marie Lorenz, Tony Matelli, Paulo Nazareth, Mike Nelson, Roman Ondak, Susan Philipsz, Rayyane Tabet. Gli altri artisti coinvolti a vario titolo nelle commissioni sono Barbara Kruger, Nari Ward, Kathryn Andrews
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