Salone Updates: la galleria Nilufar si fa in tre. Brasile e Depot a Milano: mentre il progetto Squat sbarca a Londra in una casa di Mayfair
Cosa succede al design da collezione al Salone del Mobile? Una proposta ricca e densa di sorprese ce la concede Nilufar, storica galleria milanese di tappeti e mobili rari diretta da Nina Yashar. Nella sede di via della Spiga, il design brasiliano è protagonista con una raccolta di pezzi vintage realizzati da 6 architetti e […]
Cosa succede al design da collezione al Salone del Mobile? Una proposta ricca e densa di sorprese ce la concede Nilufar, storica galleria milanese di tappeti e mobili rari diretta da Nina Yashar. Nella sede di via della Spiga, il design brasiliano è protagonista con una raccolta di pezzi vintage realizzati da 6 architetti e designer, brasiliani di nascita o d’adozione, tra il 1940 e il 1970. Resteranno disorientati gli amanti dei mobili in massello che contraddistinguono la produzione più nota del paese sudamericano: eppure questi oggetti – quasi tutti in multistrato – svelano una storia minore meno prevedibile e versatile, più vicina alla sensibilità e alla storia europea. Nel grande magazzino di Nilufar Depot in viale Lancetti, invece, va in scena una spettacolare successione di sipari arredati che nel colpo d’insieme assumono il valore dell’installazione: pezzi vintage, tra cui Gio Ponti su tutti, si mescolano a produzioni recenti di designer dell’ultima generazione (Peri, Faccin e Gamper tra gli altri).
L’ultima novità, però, arriva da un annuncio: per la quinta edizione di Squat, il progetto che Yashar ha fondato per superare i confini della galleria ambientando la sua collezione in residenze e spazi “altri”, ogni volta diversi e itineranti, Nilufar sbarca per la prima volta a Londra in collaborazione con Shalini Misra Ltd.. Il prossimo ambiente privato a essere oggetto di questa rivisitazione, inaugurato il prossimo 6 giugno, è un appartamento di 230 mq nel cuore di Mayfair, dove giocare ancora una volta di rimando con le peculiarità architettoniche dello spazio e con nuove incursioni nell’arte contemporanea.
– Giulia Zappa
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