Visitatori in crescita del 6%, incassi del 14%. Ecco i dati dei musei italiani nel 2015 rispetto all’anno precedente: primi effetti virtuosi della riforma Franceschini
Visitatori dei musei italiani in crescita del 6% nel 2015 rispetto al 2014, con un aumento degli incassi del 14%. È questo il primo dato saliente del focus sul turismo culturale e sugli effetti della riforma Franceschini, sviluppato nell’ambito degli Stati Generali del Turismo appena conclusisi a Pietrarsa. Una conferma “che la rivoluzione museale, con […]
Visitatori dei musei italiani in crescita del 6% nel 2015 rispetto al 2014, con un aumento degli incassi del 14%. È questo il primo dato saliente del focus sul turismo culturale e sugli effetti della riforma Franceschini, sviluppato nell’ambito degli Stati Generali del Turismo appena conclusisi a Pietrarsa. Una conferma “che la rivoluzione museale, con le nuove politiche tariffarie, l’autonomia e gli esiti del bando internazionale, sta dando i suoi frutti”, si compiace il Ministero. E allargando l’analisi includendo i primi 3 mesi del 2016, e confrontandoli con lo stesso periodo del 2014, il fenomeno assume dimensioni ancora più sensibili: con i musei della top30 che vedono aumentare gli ingressi del 29% e gli incassi del 39%, e gli altri luoghi della cultura che presentano rispettivamente un incremento del 13% e del 57%.
A crescere, secondo i dati forniti, non solo i grandi musei, ma anche i siti che non si trovano lungo i tradizionali percorsi turistici. In queste realtà l’aumento del 2% dei visitatori e del 15% degli incassi, con casi limite come il Palazzo Ducale di Sassuolo (ingressi +70%, incassi +108%), il Museo Nazionale della Siritide a Policoro (ingressi +32%, incassi +92%) o il Museo Archeologico Nazionale e Villa di Tiberio a Sperlonga (ingressi 24,5%, incassi +33%).
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