La Gran Bretagna resti nell’Unione Europea. Da Tracey Emin a Anish Kapoor: dopo Tillmans, in 300 firmano la lettera aperta
“Lasciare l’Europa sarebbe un salto nel buio per milioni di persone che in tutto il Regno Unito lavorano nelle industrie creative, e per altri milioni che in patria e all’estero beneficiano della crescita e della vitalità del settore culturale della Gran Bretagna“. Se la strada l’ha aperta Wolfgang Tillmans, con gli ormai celebri manifesti esposti […]
“Lasciare l’Europa sarebbe un salto nel buio per milioni di persone che in tutto il Regno Unito lavorano nelle industrie creative, e per altri milioni che in patria e all’estero beneficiano della crescita e della vitalità del settore culturale della Gran Bretagna“. Se la strada l’ha aperta Wolfgang Tillmans, con gli ormai celebri manifesti esposti come nucleo integrale anche alla recente fiera Photo London, il contrasto della Brexit – sempre più attuale in vista del referendum del 23 giugno – è un impegno che pare mettere d’accordo un po’ tutta la classe intellettuale inglese, non certo abituata a trovarsi così unita su una questione di vitale importanza.
Lo testimonia la lettera aperta ripresa da Artnet, con la quale 300 eminenze culturali in diversi settori creativi perorano pubblicamente la causa della permanenza della Gran Bretagna nell’Unione europea. A firmarla artisti come Tracey Emin, Anish Kapoor, Elizabeth Price, Jeremy Deller, Martin Parr, Bob e Roberta Smith, affiancati dal direttore della Tate Modern Chris Dercon; e poi attori come Keira Knightley e Benedict Cumberbatch, e una stilista iconica come Vivienne Westwood. “Dai piccoli spazi espositivi alle più grandi gallerie d’arte blockbuster, molti di noi hanno lavorato a progetti che non sarebbero mai stati possibili senza l’appoggio dell’UE, o senza la collaborazione internazionale garantita dall’apertura delle frontiere“, si legge fra l’altro nella lettera.
– Massimo Mattioli
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