Cannes Updates: Mentre Cannes chiude i battenti incontriamo Valentina Carnelutti. La video intervista dell’unica italiana con due film in Croisette
Valentina Carnelutti ha un innegabile intuito per la scelta delle parti e dei film, che spesso finiscono selezionati in grossi festival. L’avevamo incontrata a Venezia per il titolo di Carlo Lavagna, Arianna, e l’abbiamo ritrovata a Cannes con La pazza gioia di Paolo Virzì e il corto di Ali Ashgari e Farnoosh Samadi, Il silenzio. […]
Valentina Carnelutti ha un innegabile intuito per la scelta delle parti e dei film, che spesso finiscono selezionati in grossi festival. L’avevamo incontrata a Venezia per il titolo di Carlo Lavagna, Arianna, e l’abbiamo ritrovata a Cannes con La pazza gioia di Paolo Virzì e il corto di Ali Ashgari e Farnoosh Samadi, Il silenzio. L’ironia della sorte vuole che entrambi i ruoli siano quelli di un dottore: nel primo caso è una psichiatra, nell’altro un’oncologa. In Croisette però lei ci era già stata nel 2003 con Marco Tullio Giordana in La meglio gioventù e Un certain regard.
La Carnelutti ha lavorato in passato con Theo Angelopoulos, Bernardo Bertolucci, Ritley Scott e Citto Maselli. Ha studiato teatro, pantomima e danza in giro per il mondo e vive tra Italia, Spagna e Francia. È figlia d’arte e ha da poco perso il papà, un’esperienza che l’ha aiutata ad entrare in empatia col personaggio che interpreta nel film dei due registi iraniani.
Attualmente è su un set televisivo e per questo non è neppure potuta tornare a festeggiare con gli autori che l’hanno scelta. Noi l’abbiamo raggiunta via Skype per chiederle le impressioni sulla kermesse e il suo stato d’animo quando ha saputo del doppio successo che portava a casa.
– Federica Polidoro
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