Morto a 90 anni l’artista francese François Morellet. Scultore della luce al neon, precursore del minimalismo in Europa
Nella notte tra il 10 e l’11 maggio nella sua casa natìa di Cholet, nella Francia nord-occidentale, è scomparso all’età di 90 anni l’artista francese François Morellet. Ne ha dato l’annuncio su Twitter Kamel Mennour, la sua galleria di riferimento con sede a Parigi, ricordandone “lo spirito vivace, creativo, luminoso“. Nato nel 1926, Morellet ha […]
Nella notte tra il 10 e l’11 maggio nella sua casa natìa di Cholet, nella Francia nord-occidentale, è scomparso all’età di 90 anni l’artista francese François Morellet. Ne ha dato l’annuncio su Twitter Kamel Mennour, la sua galleria di riferimento con sede a Parigi, ricordandone “lo spirito vivace, creativo, luminoso“. Nato nel 1926, Morellet ha cominciato a dipingere durante l’adolescenza da autodidatta, con un’attenzione iniziale alla pittura semi-figurativa per poi rivolgersi all’astrazione – segnata soprattutto dagli esempi dell’arte di Piet Mondrian -, quando espone per la sua prima mostra personale alla Galerie Creuze di Parigi. Nel 1960 è co-fondatore del collettivo attivista di arte cinetica e ottica Groupe de Recherche d’Art Visuel (Grav) con Julio Le Parc e altri, ispirandosi all’idea di Victor Vasarely secondo cui l’artista singolo è un concetto superato: quello che conta è il coinvolgimento del pubblico nelle opere e la sua partecipazione diretta in eventi corali, a base di luce artificiale e movimento meccanico, che il gruppo chiama Labirinti.
È in questo periodo che Morellet comincia a lavorare con i tubi al neon per le sue sculture – un materiale che utilizzerà per sei decenni – con un interesse rivolto non tanto alla superficie, quanto alla particolarità delle sue caratteristiche, per esempio la sua luminosità, tanto da essere paragonato al minimalista statunitense Dan Flavin.
Il fascino per la luce lo porta a interessarsi anche di architettura, proponendo le sue opere in relazione a degli spazi aperti e ricevendo alcune commissioni da parte della Francia. Una delle sue ultime opere, intitolata Lo spirito di scale, risale al 2010 e gli viene commissionata dal Louvre, mentre è il Centre Pompidou che gli dedica una grande retrospettiva nel 2011, dove Morellet decide di mostrare un particolare aspetto della sua arte: le installazioni, opere effimere in materiale leggero, destinate a scomparire o essere smantellate dopo l’evento. Solo un mese fa l’avvio di diverse mostre in onore del suo 90esimo compleanno: alla Major Gallery di Londra (fino al 27 maggio), alla Annely Juda Fine Art, sempre di Londra (fino al 24 giugno), alla Dan Galeria di Sao Paulo (fino al 31 maggio), e attualmente anche in Italia, con una doppia personale (insieme a Mario Ballocco) alla Fondazione Ragghianti di Lucca, dal titolo “Sguardi paralleli”.
– Claudia Giraud
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