Premi a raffica. Andrea Mastrovito e Nicolas Deshayes vincono l’Ermanno Casoli e il Battaglia Foundry Sculpture
I nomi di Andrea Mastrovito e Nicolas Deshayes vi dicono qualcosa? Sono i rispettivi vincitori del Premio Ermanno Casoli e del Battaglia Foundry Sculpture Prize. Se il primo è uno dei più attesi riconoscimenti nel panorama dell’arte contemporanea nazionale, promosso dalla Fondazione Ermanno Casoli (Gruppo Elica), curato da Marcello Smarrelli e giunto ormai alla XVI […]
I nomi di Andrea Mastrovito e Nicolas Deshayes vi dicono qualcosa? Sono i rispettivi vincitori del Premio Ermanno Casoli e del Battaglia Foundry Sculpture Prize. Se il primo è uno dei più attesi riconoscimenti nel panorama dell’arte contemporanea nazionale, promosso dalla Fondazione Ermanno Casoli (Gruppo Elica), curato da Marcello Smarrelli e giunto ormai alla XVI edizione, il secondo è un’assoluta novità nel panorama dei premi d’arte.
Creato da Fonderia Artistica Battaglia – vera e propria fucina creativa nata a Milano nel 1913 – il Battaglia Foundry Sculpture Prize rappresenta una sorta di sfida per i giovani artefici delle arti plastiche contemporanee, invitati a misurarsi con una tecnica tanto nobile, nella cornice di uno degli spazi più significativi della produzione scultorea bronzea della storia dell’arte italiana: qui, infatti, si svolgerà tra giugno e luglio 2016 la residenza d’artista che lo scultore francese ha vinto, insieme a una borsa di studio, durante la quale realizzerà materialmente l’opera vincitrice.
Il suo progetto Dear Polyp è stato giudicato il migliore, in una rosa di cinque finalisti, dalla giuria composta da Camilla Bonzanigo (Cultura e Sviluppo, Fonderia Artistica Battaglia), Martin Clark (Direttore del Bergen Kunsthall), Alberto Salvadori (Direttore Artistico del Museo Marino Marini) e Moritz Wesseler (Direttore del Kolnischer Kunstverein), proprio in virtù della sua capacità di immaginare un nuovo futuro tecnico della scultura in bronzo, con l’utilizzo del bronzo come conduttore termico, sempre restando nel solco della tradizione.
IL PROGETTO DI MASTROVITO
Di tutt’altro registro, invece, il progetto vincitore di Andrea Mastrovito che si è aggiudicato il premio per la sua ricerca in linea con i principi sostenuti dalla Fondazione Ermanno Casoli: “innovazione, sperimentazione, contaminazione di codici differenti, capacità di leggere i contesti, trasformando il pubblico in parte attiva alla realizzazione dell’opera d’arte, spiccata attitudine progettuale, abilità nello scardinare convenzioni e comportamenti acquisiti, qualità estetica”. Il lavoro dell’artista bergamasco nasce, infatti, dall’osservazione dei processi chimici – complessi e ricchi di passaggi – attraverso i quali si giunge a ottenere le polveri dei principi attivi: partendo da una recente serie di lavori, Mastrovito realizzerà – insieme al gruppo di lavoro formato dai dipendenti della struttura ospite – delle incisioni sui muri in alcuni luoghi prescelti dello stabilimento estrapolando una serie di figure che prenderanno vita attraverso i colori preesistenti nei vari strati del muro, svelando nella stratificazione e nel passaggio del tempo, una vera e propria archeologia dello spazio. Le polveri ricavate dall’incisione nel muro saranno successivamente raccolte ed esposte assieme all’opera, come se fossero l’“anima” della figura incisa nel muro, il suo “principio attivo” – riconnettendosi alle attività dello stabilimento farmaceutico Angelini di Ancona – novità di quest’anno della XVI edizione del Premio Ermanno Casoli -: qui, infatti, si svolgeranno tutte le attività, sia di realizzazione vera e propria dell’opera (il culmine nell’estate 2016), che di formazione all’arte dei dipendenti dello stabile.
– Redazione
http://fondazionecasoli.org/
http://www.fonderiabattaglia.com/
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