Biennale Architettura: le 5 cose migliori e le 5 peggiori
Venezia. Conclusi i 4 giorni di vernissage, partono le riflessioni sulla rassegna curata da Alejandro Aravena. Come sempre, la redazione di Artribune stila la propria – insindacabile! – classifica del top&flop: a voi i commenti TOP Padiglione Portogallo Per la coerenza, la chiarezza e il legame diretto con il tessuto urbano di Venezia. Il delicato […]
Venezia. Conclusi i 4 giorni di vernissage, partono le riflessioni sulla rassegna curata da Alejandro Aravena. Come sempre, la redazione di Artribune stila la propria – insindacabile! – classifica del top&flop: a voi i commenti
TOP
Padiglione Portogallo
Per la coerenza, la chiarezza e il legame diretto con il tessuto urbano di Venezia. Il delicato tema dell’edilizia popolare è stato affrontato in maniera concreta, sfruttando la Biennale come salutare pretesto per riavviare un progetto abbandonato e invitando i residenti a una partecipazione reale. Il progetto del Portogallo ha dimostrato notevole capacità comunicativa/narrativa e l’opening è stato preceduto da mesi di lavoro eccellente sui social. Ai curatori il merito di aver tolto il piedistallo a un grande maestro come Siza, inserendolo nella comunità degli abitanti del quartiere.
Sede: Campo di Marte, Giudecca (tra Calle Mason e Calle Michelangelo Buonarroti)
Padiglione Italia
Molto buono il risultato dell’Italia, perfettamente coerente con la pratica architettonica di TAMassociati e con il tema complessivo.
Sede: Tese delle Vergini all’Arsenale
Padiglione Spagna
L’ottimo padiglione Spagna – Leone d’Oro per la miglior partecipazione nazionale – convince per la scelta del tema, la selezione dei progetti e l’allestimento raffinatissimo nonostante il low budget.
Sede: Giardini
Padiglione Stati Baltici
La scelta azzeccatissima della location – Palasport Giobatta Gianquinto, edificio monolitico in cemento realizzato quarant’anni fa al posto dei forni dell’Arsenale – offre all’allestimento la possibilità di sperimentare, coinvolgendo il campo di gioco e gli spalti nella presentazione dei progetti, anche infrastrutturali, che riguardano l’intera regione.
Sede: Palasport G.B. Gianquinto, Castello, Calle S.Biagio
Mostra Report from Cities: Conflicts of an Urban Age
Coordinata dal centro LSE Cities della London School of Economics Cities e curata da Ricky Burdett, alla mostra che anticipa Habitat III – la conferenza mondiale, convocato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ogni 20 anni sugli Insediamenti Umani e lo Sviluppo Urbano Sostenibile, in programma dal 17 al 20 ottobre prossimo – va il merito di trattare un tema tanto ampio come le trasformazioni avvenute in 12 grandi città del mondo – prendendo come riferimento un arco di 25 anni, dagli anni ’90 ad oggi e i 100 anni a cavallo tra XIX-XX secolo – impiegando tutti gli strumenti disponibili – dalle proiezioni alle infografiche – con notevole accuratezza e approfondimento. Come ci si aspetta da una Biennale.
Sede: Arsenale
FLOP
Padiglione Turchia
Quanto avrebbe potuto comunicare la Turchia in questa sede? Tanto, certamente molto di più di quanto punta a fare con il relitto di 30 metri, dal peso di 4 tonnellate, messo a punto assemblando elementi di recupero. Il risultato? Sembra una mostra di Plessi. Da uno dei paesi più stimolanti, interessanti, in crescita e creativi del mondo in questo momento storico, ti aspetteresti molto di più.
Sede: Arsenale
Mostra Reporting from the front – Allestimento
L’affastellamento dei progetti alle corderie dell’Arsenale che, per quanto congenito al luogo stesso, in questo caso stride con la maggiore pulizia e la chiarezza allestitiva dei Giardini.
Sede: Arsenale + Giardini
Mostra Reporting from the front – La mediocrità delle 17 parole chiave di Aravena
Presentate fin dalle prime battute, le 17 parole chiave del curatore cileno – qualità della vita, ineguaglianze, segregazione, insicurezza, periferie, migrazione, informalità, igiene, rifiuti, inquinamento, catastrofi naturali, sostenibilità, traffico, spreco, comunità, abitazione, mediocrità, banalità – riportate in apertura della mostra Reporting from the front emergono come una ouverture di imbarazzante prevedibilità che è poi ricaduta su molti progetti.
Sede: Arsenale + Giardini
Mostra Reporting from the front – Le didascalie
Protagoniste di un botta e risposta anche in sala stampa, dopo il primo giorno di press preview, le didascalie che unificano il percorso espositivo della mostra Reporting from the front, nonostante l’upgrade da A4 ad A3 continuano a non convincere. Dito puntato contro i testi naïve e la ridotta funzionalità, talvolta intaccata anche dalla ridottissima illuminazione. C’è ancora margine per rivederle.
Sede: Arsenale + Giardini
Mostra Reporting from the front – Zumthor, Ando e Grasso Cannizzo
In che modo Tadao Ando con il progetto per Punta della Dogana può inserirsi nel tema complessivo della Biennale? La domanda resta insoluta. Per Zumthor la risposta risulta più immediata: semplicemente ha presentato un lavoro totalmente estraneo ai temi di questa edizione. Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, cui va la menzione speciale come partecipante per “la perseveranza nel ricorrere all’integrità della disciplina per trasformare il quotidiano in progetti di architettura capaci di andare al di là del proprio tempo”, risulta una scelta discutibile a fronte di tanti ottimi lavori che avrebbero potuto ottenere un riconoscimento.
Sede: Arsenale + Giardini
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