Puntuale come ogni anno, il programma estivo dell’HangarBicocca affianca alla mostra del momento un palinsesto che mixa contenuti culturali ed entertainment. Quest’anno, però, assume la forma di un vero e proprio progetto d’artista: ispirato alla mostra in corso fino al 31 luglio Doubt di Carsten Höller e alla sua ricerca sulla musica della Repubblica Democratica del Congo, Fara Fara Music Festival mette a confronto due modelli culturali in un incontro/competizione in cui il pubblico – come succede anche nell’esposizione – è posto di fonte al dilemma di una scelta, ma anche alla possibilità di determinare con la propria presenza la forma della serata. Si tratta di un esperimento musicale e artistico in cui, dalle 19 all’una di notte del 7 e 8 luglio, due gruppi congolesi e due gruppi europei si affronteranno a ‘colpi’ di musica per cercare di attrarre l’attenzione del pubblico, libero di scegliere quale dei due spettacoli ascoltare.
IL PALCO CONGOLESE
Chi sono i protagonisti della mini-rassegna? Sul palco “congolese”, situato nell’area esterna del Cubo sul retro dell’edificio, si alterneranno due storici gruppi provenienti dall’area parigina, composti ognuno da dieci musicisti e danzatori: Homba Petit Bokul de Viva La Musica guidato da uno dei più famosi allievi di Papa Wemba (il suo nome infatti significa “Piccolo Papa Wemba”) e Les Anciens du Quartier Latin creato nel 1983 dal musicista, produttore e cantante Antoine Christophe Agbepa Mumba, detto Koffi Olomide. La selezione è a cura di Bellou Luvuadio Bengo, agente musicale da anni collaboratore di Carsten Höller e profondo conoscitore della scena musicale della RD del Congo.
GLI SFIDANTI EUROPEI
Il Palco “europeo” – un’installazione del collettivo di architetti americani nArchitects che fa parte della mostra Architecture as Art, ospitata da Pirelli HangarBicocca in occasione della XXI Triennale di Architettura – vede invece la presenza di CB21, una crew di enduring music composta da Lorenzo Senni (che ha curato anche la selezione dei gruppi), Simone Trabucchi, Emanuele Marcuccio, Massimilano Bomba, Matteo Pit e Jim C. Ned e del geniale produttore musicale e compositore britannico Danny L Harle. L’idea del Festival è ispirata alla tradizione dei grandi soundclash (scontri sonori) raccontata nel film di Carsten Höller Fara Fara (2014) presente in mostra, e si riallaccia al fenomeno, che in Lingala significa “faccia a faccia”, affermatosi a Kinshasa durante gli ultimi decenni, in cui due gruppi si affrontano in due luoghi adiacenti in concerti che durano fino a 24 ore e quello che riesce suonare più a lungo vince sull’altro. Chi la spunterà durante il Fara Fara milanese?
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