Roma: le Scuderie del Quirinale contese tra Comune e Presidenza della Repubblica
Quale futuro per lo spazio espositivo romano, noto per le grandi mostre che ha ospitato a partire dal 1999? Le Scuderie del Quirinale sono oggetto di una trattativa tra il Comune di Roma e la Presidenza della Repubblica, che le rivorrebbe indietro...
La vicenda delle Scuderie del Quirinale a Roma, come spazio espositivo, comincia nel 1997, quando la Presidenza della Repubblica Italiana ne affida – per concessione – l’utilizzo al Comune di Roma, per farne una sede di grandi mostre. Restaurate da Gae Aulenti – scelta attraverso un concorso internazionale – le Scuderie iniziano la loro nuova vita nel dicembre del 1999 ed è subito un successo.
DAI 100 CAPOLAVORI DELL’HERMITAGE ALLA GESTIONE PALAEXPO
La mostra dei Cento capolavori dall’Hermitage resta allestita fino al giugno del 2000: alla fine i visitatori sono 500mila. In quel momento le Scuderie sono gestite dall’Agenzia Romana per il Giubileo, e quando questa – in chiusura dell’Anno Santo – viene sciolta, gli spazi passano sotto l’egida dell’Azienda Speciale Palaexpo, altra in house del Comune di Roma, che raggruppa un arcipelago di spazi espositivi tanto distanti per localizzazione, quanto per specificità: Palazzo delle Esposizioni, Casa del Cinema e Casa del Jazz.
LE PROROGHE
La concessione degli spazi delle Scuderie era già scaduta all’inizio di quest’anno, con due proroghe legate – prima – alle fine della mostra dedicata a Balthus (24 gennaio 2016) e – poi – alla complicata situazione occorsa al Comune di Roma, dopo le dimissioni del Sindaco Marino e la nomina e l’insediamento del Commissario straordinario Tronca. Proprio quest’ultimo aveva trattato un nuovo slittamento, al 1 ottobre 2016. E ora? Ora i giochi sono nuovamente aperti e lasciati all’attenzione e alla cura che ne avrà la neoeletta sindaca Virginia Raggi e il suo assessore Luca Bergamo.
E ORA?
Dal canto suo la Presidenza della Repubblica ha comunicato l’intenzione a riflettere, anche considerando il grande successo e il prestigio internazionale ottenuto dalle Scuderie come sede espositiva, sul futuro del complesso, che – incastonato tra le residenze Rospigliosi e Colonna – prospiciente la Manica Lunga dello stesso palazzo presidenziale, domina una fetta di città dal Colle. In attesa di una dichiarazione d’intenti da parte di Azienda Palaexpo, auspichiamo che il tavolo di discussione intorno al futuro delle Scuderie consideri e non tralasci la vocazione culturale, ma anche divulgativa e di aggregazione che queste hanno raggiunto in poco più di un decennio. Probabilmente dietro alla volontà dello Stato di riprendersi quanto è suo stanno anche i desiderata del ministro Dario Franceschini. Il titolare del Ministero dei Beni Culturali ha infatti creato negli scorsi mesi una grande società in house grazie alla fusione di Arcus e Ales, una società che dovrà gestire spazi culturali e relativi servizi aggiuntivi. Al timone della società quel Mario De Simoni che per anni ha condotto l’Azienda Speciale Palaexpo e che ben conosce pregi e difetti delle Scuderie. Che ora potrebbero divenire il fiore all’occhiello della nuova realtà.
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