Casa e bottega si diceva una volta. E forse a questo ha pensato Ilaria Gianni quando ha progettato il concept curatoriale di Studio/Bottega, il progetto che inaugura il 9 giugno allo Spazio Cerere di Roma, mettendo insieme gli artisti contemporanei e le botteghe artigiane, i cosiddetti maestri delle arti applicate in un confronto che genera una rivalutazione del fare e della sua importanza nella pratica contemporanea.
In barba a chi lo dice “lo potevo fare anche io”, gli artisti coinvolti lavorano con le tecniche più complesse del made in Italy, in un progetto che porta il sapore della tradizione nostrana a contatto con la sperimentazione più estrema.
Si tratta di una prima edizione che ha messo insieme, in un gioco delle coppie che ricorda tanto quello orchestrato da Christian Jankowski per la sua Manifesta, a dimostrazione che lavoro e arte stanno bene insieme, cinque artisti e cinque artigiani di piccole-medie realtà della città di Roma.
ARTISTI CHE SI SPORCANO LE MANI
E se avete il mito dell’artista scioperato, dimenticatevelo in questa occasione. Matteo Nasini (Roma, 1976) ha lavorato con Andrea Costa , proprietario della vetreria Era Vetro; Gianni Politi (Roma, 1986) con Paola Doricchi, proprietaria della cereria artigiana La Garibaldina; Emiliano Maggi (Roma, 1977) – ça va sans dire – ha incontrato Luca Paolelli, proprietario del laboratorio di lavorazione ceramica Paolelli Passione Ceramica; Alessandro Vizzini (Cagliari, 1985) ha lavorato con Fabrizio de Mauro, proprietario dell’antica Fabbrica del cioccolato S.A.I.D, dal 1923; Carola Bonfili (Roma, 1981) infine, ha sperimentato con Giorgio Mazzone, artigiano e designer del laboratorio RotaLab. I risultati di questo progetto, ideato dalla Gianni, ma realizzato con Giuseppe Arnesano, Francesca Basso, Silvia Braconcini, Maria Elena Croci, Silvia Grimaldi, Marta Leteo, Laura Le Pera, Elisa Monsellato li vedete nella fotogallery.
-Santa Nastro
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