Una maschera che gioca sul concetto di interno ed esterno, portando alla luce muscoli, ossa e tendini. Si chiama Rottlace ed è l’ultimo progetto di Björk, realizzato in collaborazione con la designer americana di origine israliana Neri Oxman, direttrice del Mediated Matter Group, un team di ricerca del Mit Media Lab. Lo strano oggetto, che verrà utilizzato dalla musicista islandese nelle sue prossime esibizioni dal vivo, si ispira alla struttura interna della sua testa, esplorata grazie ad un sistema di scansione tridimensionale.
UNA MASCHERA STAMPATA IN 3D
Per realizzarla la Oxman si è avvalsa della collaborazione di un’azienda specializzata nel cosiddetto “additive manufacturing”, ossia la costruzione di oggetti attraverso l’accumulo di tanti strati diversi, uno sopra l’altro; in pratica la versione industriale della stampa 3D.
La Rottlace Mask (il nome è una variazione di una parola islandese e significa “senza pelle”) è il primo esemplare di una serie di maschere ispirate all’ultimo album della cantante, intitolato Vulnicura e incentrato sul tema dell’auto-guarigione. Ma è anche l’ultimo esemplare di una serie di bizzarri oggetti e copricapi usati da Björk negli ultimi anni, tra cui quello luminoso e spettacolare creato per lei nel 2014 dallo stilista giapponese Maiko Tekada.
– Valentina Tanni
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