Ferragamo torna a casa. In Campania con un progetto che unisce brand, moda e street art
A Bonito, paese natale del famoso designer, una mostra di storiche calzature del Museo Salvatore Ferragamo di Firenze dialoga con i murales di 5 street artist. Un inedito connubio tra arte pubblica e moda
Nel cuore di Bonito, paese natale di Salvatore Ferragamo in provincia di Avellino, vengono esposte per la prima volta le creazioni del “calzolaio dei sogni” – partito nel 1915 alla volta degli Stati Uniti, e lì divenuto celebre tra i divi del cinema, ma poi successivamente rientrato in Italia per creare la sua omonima azienda di moda.
Impronte – questo il titolo dell’inedita mostra che s’inaugura il 27 luglio presso il Convento Francescano di Sant’Antonio, per protrarsi fino al 31 agosto – nasce dalla volontà del Collettivo Boca e del Comune di Bonito di rendere omaggio all’artigiano-artista bonitese. L’iniziativa ha trovato da subito l’appoggio del Museo Salvatore Ferragamo, istituzione nata nel 1995 per volontà della famiglia Ferragamo a Firenze – nella storica sede di Palazzo Spini Feroni – con lo scopo di conservare, tramandare e valorizzare la figura e il lavoro del fondatore attraverso progetti culturali trasversali e sempre innovativi.
LE SCARPE DEI SOGNI NELLE OPERE DI 5 STREET ARTIST
E come poteva essere il contrario, quando in esposizione ci sono cinque calzature realizzate dal celebre artigiano-artista tra gli anni ‘30 e ‘40 del ‘900, tra le più rappresentative della sua produzione del periodo e della storia della moda e del design italiano?
La mostra Impronte è stata preceduta da cinque interventi di arte pubblica realizzati sugli edifici del centro cittadino da altrettanti artisti coinvolti nella manifestazione, ovvero: Tellas, Gola Hundun, Milu Correch, Giulio Vesprini e Millo che hanno ideato i murales in dialogo con le opere esposte, catturando alcune caratteristiche peculiari del lavoro di Salvatore Ferragamo. Gola Hundun ha scelto l’insolito modello con punta a corno di rinoceronte del 1938 per la sua costante indagine del mondo animale; Millo si è lasciato ispirare dal famoso modello di sandalo creato per Judy Garland che, con i suoi colori accesi, crea un contrasto dinamico con il meticoloso bianco e nero e tratto grafico dell’artista; Milu Correch ha guardato ad un sandalo a zeppa dipinta a mano con piccoli mazzi di fiori, in linea con il suo lavoro sugli elementi floreali e sull’immagine femminile. Uno stivaletto in tela dipinta a motivo di foglie ha permesso a Tellas di indagare nuovamente il suo sodalizio con la natura; mentre Giulio Vesprini, che ha fatto delle geometrie e del dosaggio sapiente dei colori la sua firma stilistica, ha preso spunto dal sandalo Diva, realizzato nel 1941 con fasce di camoscio policromo.
www.collettivoboca.it
www.ferragamo.com
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