Anche noi, in una delle news inviate dall’ultima edizione, lo anticipavamo: Frieze New York ha bisogno di una sterzata, con una location così scomoda e avulsa dalla città non può reggere a lungo. E per certi versi una sterzata è arrivata, anche se non nella direzione che tratteggiavamo: ma è comunque il segno che i problemi per la fiera emigrata da Londra sono reali e sentiti dagli stessi organizzatori. Prima novità: si taglia di un giorno la durata, da 5 a 4. “Per creare un evento molto concentrato e dinamico che sia meno impegnativo per le gallerie partecipanti“, è la motivazione ufficiale. In realtà da tempo i galleristi lamentavano il fatto che la collocazione molto periferica, su Randall’s Island, lasciasse molto sguarniti i corridoi nei giorni infrasettimanali, concentrando i visitatori solo all’opening oppure nel fine settimana.
CALA IL PREZZO DEGLI STAND
Altra novità, ancor più emergenziale: diminuisce il costo degli stand. “Una risposta alle esigenze delle gallerie, resa possibile da nuove partnership e strategie per la fiera“, è in questo caso l’argomentazione. E qui la definizione di “nuove strategie” contempla tutto: anche il tentativo di arginare una probabile emorragia di espositori, attratti dalla concorrenza di altre fiere, sia concomitanti, sia nell’Armory week, oppure sempre più sedotti dai crescenti successi di Miami come capitale degli States per il mercato del contemporaneo…
– Massimo Mattioli
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