Sottolineavamo recentemente l’ottimo lavoro impostato da Luisa Violo in pochi mesi da neodirettrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona, in occasione della personale dello scultore Roberto Almagno, curata da Lorenzo Canova: ed eccoci a raccontarvi un nuovo step del ciclo di mostre dedicate all’arte italiana contemporanea.
Stavolta i fascinosi spazi dell’ex Cappella del palazzo nobiliare sede dell’IIC della capitale portoghese si aprono per l’artista Antonio Rovaldi con una nuova configurazione della mostra Mattina 2016, già allestita alla galleria The Goma di Madrid e riproposta a Lisbona a cura di Marta Silvi, che nella presentazione sottolinea come nelle opere esposte l’artista “esamina lo stato emotivo e fisico prima della partenza per un viaggio: lo sguardo dell’artista sembra svanire davanti ai nostri occhi in una serie di fotografie e un cumulo di ritagli di giornale”.
Ad entrare nel vivo della narrazione è lo stesso Rovaldi: “La macchina fotografica è il modo più diretto e immediato per trascrivere degli appunti”, dichiara nel contestualizzare le sue opere. “Ogni elemento del paesaggio è carico di una sua temporalità, cioè della possibilità di essere descritto in un altro momento presente o futuro”. Inaugurata nei giorni scorsi, l’esposizione resterà visibile fino al prossimo 8 agosto: per chi non avesse modo di vederla de visu, ecco la nostra galleria fotografica…
– Massimo Mattioli
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