Se le notizie che arrivano da Hong Kong sono normalmente improntate all’ottimismo, al dinamismo, alla crescita a due cifre, c’è un’istituzione culturale che sembra essersi messa in testa di smentirle. Questo sembra infatti il trend in cui pare essersi imbarcato un gigante dei musei quale l’M+, una delle perle del West Kowloon Cultural District, progettato da Herzog & de Meuron: la cui apertura al pubblico slitta ormai da anni, e recentemente è stata fissata al 2019. Nel frattempo però il museo ha perso per strada un direttore prestigioso come Lars Nittve, dimessosi a gennaio di quest’anno, seguito a febbraio dallo chief executive Michael Lynch, e a ruota dall’Associate Curator Yung Ma, approdato a Parigi al Centre Pompidou.
UN COMPITO AL TEMPO STESSO ECCITANTE E ARDUO
Ora giunge finalmente una notizia che potrebbe interrompere il circuito vizioso: ovvero la nomina a direttore esecutivo di Suhanya Raffel, attuale vice direttore e direttore delle collezioni presso l’Art Gallery of New South Wales, in Australia. La Raffel, che entrerà in carica dal prossimo mese di novembre, si è distinta nel suo incarico attuale, che ricopre dal 2013, seguendo l’ampliamento del museo ed un sensibile arricchimento delle collezioni permanenti, nell’ambito del programma “Sydney Modern Project”. Il suo sarà “un compito al tempo stesso eccitante e arduo”, ha ammesso il presidente del board dell’M+ Museum, Victor Lo.
– Massimo Mattioli
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