“Nel corso degli anni, la rassegna si è costruita una fortissima identità che ovviamente vogliamo consolidare: intendiamo rafforzare questa identità”. Chi parla è l’amministratore delegato di Fiera Milano, Corrado Peraboni: e la rassegna di cui parla è la fiera miart, che recentemente ha comunicato le proprie linee di sviluppo in vista dell’edizione 2017, secondo il progetto del nuovo direttore artistico Alessandro Rabottini. Lui lo intervistammo agli inizi di maggio, nell’immediatezza dell’annuncio della sua nomina: ora abbiamo dunque chiesto all’ad della fiera di contestualizzare le novità. Come si muoverà per rafforzare l’identità? “Crescendo coerentemente nel numero delle gallerie senza rinunciare alla qualità che contraddistingue la manifestazione, e potenziando ulteriormente gli aspetti internazionali, sia in termini di espositori presenti in fiera che in termini di collezionisti.”
GENERATIONS E ON DEMAND, LE DUE NUOVE SEZIONI
“Siamo sensibili e costantemente in ascolto del mercato”, aggiunge Peraboni entrando nel vivo delle novità organizzative, “per la prossima edizione abbiamo apportato alcune modifiche all’impianto espositivo per renderlo ancor più interessante: THENow si evolverà e diventerà Generations, sezione su invito che permetterà di contrapporre artisti di generazioni diverse. Inoltre introdurremo una nuova sezione, ‘On Demand’, che ospiterà opere che per esistere hanno bisogno di essere attivate da chi le possiede, per sottolineare ancor di più il legame tra gallerie e collezionismo”. Ma non finiscono certo qui le novità della ventiduesima edizione, che si terrà nei padiglioni di Fieramilanocity dal 31 marzo al 2 aprile 2017: e molte riguardano il team di professionisti che ci lavora, aspetto a cui pare tenere particolarmente il nuovo direttore. Team nel quale entrerà Alberto Salvadori – già curatore della sezione Decades nel 2016 – nominato curatore della sezione Masters, dedicata alla produzione artistica dall’inizio del 1900 al 2000, e poi Oda Albera – per dieci anni direttrice della Galleria Massimo De Carlo nella sede di Milano – nel nuovo ruolo di Exhibitors Liaison and Special Projects. Volti “nuovi” per la fiera milanese anche quelli di Nicola Lees, curatrice indipendente a Londra, che curerà la sezione Generations, e dello scrittore e curatore indipendente Douglas Fogle.
UN NUOVO FERMENTO INTORNO ALL’ARTE IN CITTÀ
Insomma, quale ruolo si vuole ritagliare la fiera nelle dinamiche di un ambiente in continuo sviluppo come quello milanese? “Intorno alle esposizioni fieristiche più interessanti e internazionali si crea un indotto di eventi e iniziative, che se ricondotte ad una regia condivisa tra organizzatori e amministrazioni pubbliche e private diventano fondamentali per lo sviluppo di una città, ma comunque legati e debitori della manifestazione”, chiarisce ancora Corrado Peraboni. “Anche miart, che ha la capacità di attrarre collezionisti nazionali e internazionali oltre che un pubblico di amanti dell’arte, ha dimostrato di essere un interlocutore attivo dando il via a un nuovo fermento intorno all’arte in città, creando un ulteriore e importante occasione per riscoprire la tradizione culturale di Milano, confermando l’importanza mondiale della nostra metropoli che si è affermata in questi ultimi anni”.
– Massimo Mattioli
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