Nella prima città sostenibile del Qatar arriva una torre di Zaha Hadid
Scomparsa prematuramente, il 31 marzo di quest'anno, Zaha Hadid lascia in eredità ai suoi collaboratori - Patrick Schumacher in primis - una serie di progetti in progress, iniziati sotto la sua egida ed ora in attesa di sviluppo. Anche in Medio Oriente
C’è anche l’imponente torre a Doha, Qatar, commissionata nel 2013 dallo sceicco Mohammed Bin Khalifa Al Thani per la Al Alfia Holding e inserita come parte del piano generale – integrato e sostenibile – di Lusail City tra le opere in fase di sviluppo a cura del team Zaha Hadid Architects. L’hotel con appartamenti, 70.000 mq da completare entro il 2020, è destinato al quartiere portuale della città considerata in assoluto la più sostenibile nella regione, grazie ai suoi sistemi green di comunicazione, trasporto, energia e riuso delle acque.
IL FIORE DEL DESERTO
Ispirato nella composizione formale alla struttura botanica del giacinto del deserto, una pianta originaria dei paesaggi e delle coste del Golfo Persico, il complesso prevede 38 piani, 120 residenze e 200 camere di albergo. La forma a nove punte della piastra dell’edificio circonda un nucleo centrale a torre definito a sua volta da geometrie fluide ed intrecciate. La facciata mashrabiya – un sistema di raffrescamento passivo tipico delle zone del mondo arabo, costituito da grate con una trama più o meno fitta – lo rende simile ad una filigrana che avvolge l’edificio e ne riduce l’irraggiamento solare. Funzione e ornamento.
UNIFICARE LE TRADIZIONI LOCALI
Zaha Hadid, prendendo spunto da modelli calligrafici e geometrici e da elementi architettonici tipici, ha sviluppato, in una interpretazione muscolare e contemporanea, la sua personale comprensione dell’architettura storica autoctona: l’ha portata ad un’evoluzione, applicando ad essa le possibilità performative conseguite attraverso le tecnologie del XXI secolo. Un progetto complesso, interconnesso, nato grazie al contributo di Arup, Atelier Ten, e Francis Landscape – leader mondiali nella progettazione ambientale e ingegneristica – capace di abbracciare la collaborazione tra le discipline, rispondere alle sfide ambientali attuali e future e fornire i più confortevoli spazi abitativi per residenti, ospiti, visitatori e personale. Naturalmente, tutto condito con abbondante salsa mediorientale.
-Giulia Mura
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati