Se l’impegno di Ai Weiwei sulle problematiche dell’immigrazione mediterranea e dei profughi negli ultimi mesi stava diventando sempre più tangibile, ormai si può parlare di un vero e proprio filone nella sua opera. All’inizio del 2016 l’artista cinese aveva per certi versi aperto la “serie” con un’installazione realizzata sulla facciata della Konzerthaus di Berlino utilizzando circa 14mila giubbotti gonfiabili arancioni. Lo ricordavamo nei giorni scorsi, quando informammo dei dettagli della mostra che Ai Weiwei allestirà a Firenze a Palazzo Strozzi dal 22 settembre 2016 al 22 gennaio 2017, dove proporrà un’installazione dedicata allo scottante tema, con diciotto grandi gommoni di salvataggio ancorati alle finestre della facciata dello storico edificio.
OLTRE 500MILA GIUBBOTTI DI SALVATAGGIO ABBANDONATI A LESBO
Ora il celebre artista, che nel 2011 fu detenuto per 81 giorni a causa di contrasti con le autorità cinesi, è di scena a Vienna, a conferma del momento comunque felice per la sua opera, contesa per esposizioni in diversi paesi. Della mostra allestita al Museo d’arte contemporanea 21er Haus vi parlavamo già nell’ampia recensione: nella quale si faceva cenno all’installazione F Lotus, visibile nello stagno dei Giardini del Belvedere, che si inserisce in questo filone socialmente engaged.
1.005 giubbotti di salvataggio dei profughi, recuperati dall’artista fra gli oltre 500mila abbandonati sull’isola greca di Lesbo, e riuniti a gruppi di 5 in 201 anelli che nell’acqua – galleggianti come fiori di loto – scrivono una grande lettera “F”. La vedete nella nostra fotogallery…
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