Anglomania. A settembre un festival di 5 giorni dedicato all’arte contemporanea dal Regno Unito, nelle stanze di Villa Fabris a Thiene
Chi ha paura di Brexit? Intanto, a settembre l'associazione Dadaprojects, organizza Anglomania: 4 artisti inglesi e una serie di eventi nelle stanze storiche di Villa Fabris a Thiene, in un festival di 5 giorni...
Da termine utilizzato per indicare un fenomeno in voga nel 18esimo secolo in Francia, passando per i capi firmati Vivienne Westwood – icona di stile punk – l’Anglomania è ora anche un festival no-profit dedicato al mondo dell’arte contemporanea inglese che mira a promuovere l’integrazione tra culture diverse.
Organizzata da Dadaprojects, l’associazione italo-inglese istituita nel Regno Unito nel 2010 per incoraggiare il lavoro degli artisti al di fuori dello scenario artistico convenzionale, Anglomania si svolgerà dal 16 al 21 settembre a Thiene (VI) e consisterà in un’esposizione collettiva, oltre a workshop ed incontri aperti al pubblico, che avranno come protagonisti quattro artisti: Sarah Shaw, Chris Kettle, Paul Ostrer e Jim Sanders.
IL FESTIVAL NELLA VILLA
Nella suggestiva cornice di Villa Fabris, una storica dimora settecentesca che oggi ospita il Centro Europeo per i Mestieri del Patrimonio, ogni stanza sarà dedicata a una mostra personale: nello spazio Public House, si potrà conoscere lo stile pittorico manipolato di Sarah Shaw che l’ha fatta apprezzare a livello internazionale ed entrare a far parte di molte collezioni private, tra cui quelle dei Rolling Stones e di Ronnie Wood; entrando nella stanza Marginalia, si potrà conoscere Chris Kettle, il cui lavoro è fortemente influenzato dal fascino per la natura morta; lo spazio Storyteller ospiterà il lavoro di Paul Ostrer, ex fotografo pubblicitario inglese che presenterà qui in mostra, per la prima volta, il suo nuovo stile pittorico, lontano dal foto-realismo che l’ha sempre contraddistinto; infine, nell’area Wall of Cards si troverà l’arte viscerale di Jim Sanders, artista di Brighton che, in un mix di tecniche, proporrà un’alternanza di espressioni tribali, riferimenti religiosi e intrecci culturali in diversi formati.
OLTRE LA POLITICA
In una fase storica delicata come quella attuale in cui la Gran Bretagna, dopo l’esito del Referendum per la Brexit, è al centro del dibattito internazionale, questo festival aprirà proprio una finestra sul panorama artistico inglese attuale per gettare ponti, senza erigere muri: “Il linguaggio dell’arte è uno degli strumenti universali con cui superare la politica e mantenere vivo il dialogo e il confronto tra culture differenti” – ha dichiarato Stefania Dal Ferro, fondatrice e direttore di Dadaprojects – “Con Anglomania, Dadaprojects vuole dare voce a quel mondo dell’arte inglese che non vuole separazioni e confini, quanto invece apertura, contaminazione e integrazione per valorizzare ogni speciale identità”.
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