Esce Bound, videogioco sperimentale ispirato all’arte astratta. E la protagonista è una danzatrice
Lo studio polacco Plastic ha rilasciato, in collaborazione con Sony Santa Monica, il nuovo videogame “Bound”. Il gioco, che ha un piglio decisamente sperimentale, si ispira alla danza contemporanea e all'arte astratta
Un videogioco ispirato alla danza contemporanea e agli stili dell’arte astratta. Si chiama Bound ed è stato appena lanciato sulla piattaforma Playstation della Sony, ultimo esempio di un filone sempre più consistente di videogame alternativi, prodotti che cercano nuove strade, estetiche e di gameplay, rispetto ai generi tradizionali come sparatutto, avventura e giochi sportivi. Gli autori, un team polacco che lavora sotto il brand Plastic Studio con la direzione di Michał Staniszewski, definisce il gioco un platform 3D sperimentale, che punta molto sia sull’aspetto narrativo, con una storia molto forte e particolare, che sull’estetica, che si ispira a correnti della pittura astratta come il Suprematismo, il Neoplasticismo, il Concretismo e molte delle ricerche svolte negli anni dei Bauhaus.
PROTAGONISTA DEL GIOCO L’AVATAR DI UNA BALLERINA
La protagonista del gioco, poi, è l’avatar di una ballerina, le cui movenze sono ricalcate su quelle della danza interpretativa contemporanea e sono state realizzate prendendo a modello una danzatrice in carne e ossa, Maria Udod, e registrando i suoi movimenti con la tecnica del motion-capture sotto la supervisione del coreografo Michał Adam Góral. La colonna sonora, intensa e d’atmosfera, è stata invece composta dal musicista polacco Oleg “Heinali” Shpudeiko. Il gioco inizia su una spiaggia, dove una donna incinta contempla le onde mentre sfoglia un album pieno di disegni della sua infanzia. Da qui, il viaggio diventa surreale, ambientandosi in un mondo immaginario governato da un mostro violento e pericoloso. La Regina di questa strana terra fatta di poligoni, passerelle e muri che si dissolvono, manda sua figlia, la protagonista, ad investigare. “In sostanza, quello che vi proponiamo è un gioco che non è un gioco. Tocca a voi decidere come affrontarlo”, ha commentato l’art director Staniszewski.
– Valentina Tanni
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