Premessa: dare un giudizio equilibrato sul fenomeno della Corrida è difficile, se non si è spagnoli; così come – per fare un esempio italiano – lo è sul Palio di Siena, se non si è senesi, o comunque legati alla città delle contrade eternamente in competizione. Detto questo, ognuno si è certamente formato la sua posizione, contraria per quanti ritengono non più “sincrono” uno spettacolo che prevede la morte di un essere vivente, più morbida per quelli – in generale iberici – ne considerano le valenze identitarie, storiche, finanche antropologiche. A questa ultima fattispecie si sono ascritti da sempre anche molti artisti: nomi celebri, sui quali non serve indugiare troppo, da Goya a Salvador Dalí, a Pablo Picasso.
CORRIDA DEDICATA A VICTOR BARRIO
Ora a questa “famiglia” si iscrive anche un noto artista vivente come Miquel Barceló: da sempre attento alla cultura che ruota attorno alla corrida, ma con posizioni spesso contrastanti, fino ad essere cooptato fra gli oppositori delle corride. Eppure è a lui che gli organizzatori hanno chiesto di firmare il manifesto – lo vedete nella foto sopra – per la corrida che il prossimo 4 settembre Valladolid dedicherà a Victor Barrio, superstar dei toreadores, morto il mese scorso a solo 29 anni per una incornata subita durante una corrida in un’arena di Teruel, in Aragona. Barcelò, vincitore quest’anno del premio corrida Ciudad de Sevilla, in passato ha tenuto a rimarcare la propria “neutralità”, ricordando come in casa sua ospita dei toros coloraos mallorquines, ma per usarli come modelli per i suoi dipinti, non per matarli…
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