Instagram censura Lushsux. Il murale dedicato ad Hillary Clinton considerato troppo osé
Dipinge Hillary Clinton in déshabillé. Censurato su Instagram, lo street artist australiano Lushsux si ribella. E nel frattempo Melbourne chiede la rimozione del murale...
A Luglio avevamo dato la notizia dello strano caso del blog di Dennis Cooper, oscurato da Google lo scorso 27 giugno, insieme all’account Gmail dello scrittore americano, oggi residente a Parigi. Nato nel 2002, il suo “The Weaklings”, primo approdo per tutti gli appassionati di letteratura sperimentale, era ospitato dalla piattaforma Blogger e comprendeva scritti, ricerche, fotografie, testimonianze di performance, riguardanti sia lo stesso Cooper che la comunità di artisti che questi aveva coinvolto. Il blog non è mai tornato online e nel frattempo un’altra storia di censura sta facendo il giro del web. L’account Instagram di Lushsux, il popolare street artist australiano, è stato infatti cancellato in pieno clima di “campagna elettorale”. Non australiana, bensì americana.
L’artista aveva appena pubblicato una foto del suo ultimo murale che dipingeva una Hillary Clinton, la candidata democratica alla Casa Bianca, fasciata da un monokini a stelle e strisce veramente rivelatore. Nella “fondina”, una mazzetta di dollari. Inutile dire che l’immagine è diventata immediatamente virale tra gli oltre 100mila follower dell’account dell’artista, il quale, pur non volendo essere scambiato per un complottista, non ha potuto fare a meno di notare che quando aveva postato foto dei suoi murales dedicati a Donald Trump non aveva subito alcun tipo di ripercussione.
I RITRATTI DI DONALD TRUMP
Meno fortunata era stata invece a marzo, come riporta il sito Artnet, l’artista Ilma Gore con il suo ritratto di Donald Trump nudo e con dei genitali, date le dimensioni, poco attraenti, dal titolo evocativo Make America Great Again (lo slogan della campagna del candidato repubblicano): immediatamente rimosso da Facebook. Dopo l’ufficializzazione della candidatura della Clinton il murale di Lushsux ha creato non pochi imbarazzi anche nella città di Melbourne, con la sua originale didascalia Stupid, sexy Hillary. Addirittura ne è stata chiesta la rimozione fisica. Il Maribyrnong Council, infatti, ha ritenuto che il murale è offensivo non solo per la persona ritratta, ma per tutte le donne. L’artista ha risposto che l’immagine è offensiva quanto la pubblicità di un deodorante e piuttosto che vedere il suo lavoro distrutto ha preferito intervenire nuovamente, vestendo Hillary con un niqab, l’abito nero che copre completamente le donne musulmane, lasciandone intravedere solo gli occhi. Un’auto censura? O una nuova provocazione? A voi l’ardua sentenza. Ma siamo ben lontani dai tempi in cui Hope di Shepard Farey faceva sognare l’America e il mondo con il ritratto cult di Barack Obama.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati