Mark Zuckerberg dona 500mila euro ai terremotati. Sotto forma di pubblicità gratis su Facebook
Con gli incassi dei musei di domenica il Mibact devolve oltre 610mila euro. Ma in rete tiene banco l'offerta del fondatore di Facebook
Ormai si è innescata una vera e propria competizione, ma c’è da scommettere che nessuno ne sottolineerà aspetti negativi. Già, perché questa corsa a chi arriva primo, da un po’ di giorni, si è aperta attorno alla raccolta di fondi a favore delle popolazioni dell’Italia centrale colpite dal terribile sisma del 24 agosto: anzi, tutti speriamo che si faccia più accesa. Dell’impegno del Ministero dei beni culturali vi avevamo già parlato in precedenza: con la devoluzione degli incassi dei musei statali (affiancati da quelli delle tante iniziative omologhe prese da altre istituzioni culturali) di domenica 28 agosto. Ora si conoscono i risultati: i fondi raccolti dal Mibact per i musei statali ammontano infatti a oltre 610mila euro, ai quali si aggiungeranno quelli provenienti dai tanti musei civici, privati e religiosi che hanno aderito alla campagna #museums4italy. Intanto ha superato quota 10 milioni di euro la raccolta attivata dal Dipartimento della Protezione Civile alla quale tutti possono ancora contribuire attraverso il numero solidale 45500.
A CACCIA DI POKEMON FRA LE MERAVIGLIE DI ROMA
Ma in questi giorni c’è stato un altro annuncio pubblico di donazione pro-terremotati, in realtà accolto – specie sui social network – con toni alquanto contrastanti. A farlo è stato il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, presente in Italia per partecipare sul lago di Como alle nozze dell’amico Daniel Ek, il fondatore e ad di Spotify: occasione buona per Zuck anche per incontrare Papa Francesco e Matteo Renzi, e per tenere una lezione all’Università Luiss (oltre che per scatenarsi alla caccia di Pokemon, fra le meraviglie di Roma). Con grande reattività al momento tragico del sisma, il giovanissimo genio della rete ha comunicato che tramite Facebook Italia devolverà 500mila euro alla Croce Rossa: gesto apprezzatissimo, una sorpresa inaspettata e benedetta. Qualche distinguo – e qualche ironia, anche pesante – in verità è emerso quando sono state rese note le modalità della donazione: non beni necessari nelle zone terremotate, né denaro utile ad acquistarli: ma un pacchetto di pubblicità sul canale social, che la Croce Rossa potrà utilizzare per promuovere altre raccolte fondi, ricerche di volontari, richieste di donazione di sangue. A caval donato non si guarda in bocca, recita l’adagio popolare: ma certo con gli AD credits – beneficenza un pochino pelosa? – non si acquistano bottigliette d’acqua né case prefabbricate…
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