Morto a 94 anni il musicista belga Toots Thielemans. Introdusse l’armonica cromatica nel jazz
Scomparso il grande armonicista belga che ha raggiunto la fama mondiale con la colonna sonora del film Un uomo da marciapiede, con Dustin Hoffman e Jon Voight
Toots Thielemans, uno dei più grandi virtuosi dell’armonica, si è spento il 22 agosto all’età di 94 anni. Lo ha annunciato il suo manager Veerle van de Poel a un’agenzia di stampa belga: “È morto nel sonno, un mese dopo essere stato ricoverato in ospedale a causa di una caduta”. Il musicista belga, che aveva accompagnato i più grandi nomi del jazz, da Ella Fitzgerald a Charlie Parker e Bill Evans, ma anche grandi artisti brasiliani come Gilberto Gil e Elis Regina e cantautori internazionali del calibro di Nick Cave, Paul Simon, Billy Joel e Stevie Wonder, aveva concluso la sua carriera nel 2014. Nato a Bruxelles nel 1922, Jean Baptiste Thielemans – questo il suo vero nome – passava indifferentemente fra i più diversi generi musicali senza mai tradire la sua vena jazz che lo accompagnava da quando, durante la seconda guerra mondiale, ebbe modo di ascoltare incisioni di Louis Armstrong e di imparare a suonare la chitarra grazie alle registrazioni del grande chitarrista gitano Django Reinhardt.
MOLTO POPOLARE ANCHE IN ITALIA NEGLI ANNI ’70
Dopo la guerra, aveva iniziato a suonare in piccoli gruppi adottando il soprannome di Toots, considerato più “swingant” dai suoi colleghi, tanto che uno dei più apprezzati modelli di armonica cromatica – la Toots della Hohner – porta il suo nome. Ha viaggiato per gli Stati Uniti nel 1947 e nel 1950, dove la sua carriera è decollata, fino a raggiungere la fama mondiale con la colonna sonora del film del 1969, diretto da John Schlesinger, Un uomo da marciapiede (Midnight Cowboy), con Dustin Hoffman e Jon Voight. Divenne molto popolare anche in Italia negli anni ’70, quando accompagnò Mina con la sua armonica in Non gioco più, sigla finale del varietà tv Milleluci del 1974, mentre uno dei suoi più grandi successi di sempre, che risale al 1962, rimane Bluesette per l’introduzione dell’armonica cromatica nel jazz.
– Claudia Giraud
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