Chissà se chi nel 1961 la elesse Miss Spagna, avrebbe mai immaginato che quella avvenente e procace giovane, un bel giorno, sarebbe diventata fra i maggiori difensori dell’arte spagnola. Già, perché su Carmen “Tita” Cervera – dal 1985 baronessa Carmen Thyssen-Bornemisza – i giudizi sono in patria contrastanti, forse anche in virtù di certi comportamenti a volte bizzarri, per così dire: ma nessuno può dimenticare che se oggi Madrid può esporre, nell’omonimo museo, il nucleo più ricco della collezione dell’illustre consorte, il barone tedesco Heinrich Thyssen-Bornemisza de Kászon, lo deve a lei, che riuscì a convincerlo nel 1992.
ESPOSTE 123 OPERE DELLA COLLEZIONE
Ma l’impegno della baronessa nell’arte non si ferma al celebre museo di Paseo del Prado, nel quale peraltro la sua collezione convive, non sempre allegramente, con quella spettata ad altri eredi. Nel 2011 si è infatti aperto in un edificio del XVI secolo il Museo Carmen Thyssen di Malaga, dedicato alla pittura spagnola – prevalentemente andalusa – del XIX secolo. Ma ora arriva una notizia che sembrerebbe configurare una nuova disposizione dell’irrefrenabile promotrice culturale: quella di creare un network di musei, per così dire, “regionali”. Un nuovo Museo Thyssen sorgerà infatti dal 2019 a San Feliu de Guixols, località in riva al mare a nord di Barcellona, non lontana da Girona. Gli spazi nobiliari del Palacio del Abad saranno dedicati alla pittura catalana del XIX e XX secolo: una scelta che sembra dunque mettere la parola fine su un ventilato deposito delle 123 opere della collezione Carmen Thyssen al Museu Nacional d’Art de Catalunya.
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