Nove giorni di navigazione antartica da Ushuaia, il punto più a sud del pianeta, a Cape Horn. Nasce così, dalla mente di un artista, la Antarctic Biennale, un progetto avveniristico e di grande fascino che mette al centro l’idea dell’artista esploratore, ma anche un dibattito sulla globalizzazione e su questioni di carattere ecologico. “Artarctica è l’ultimo continente libero rimasto”, ha commentato il suo fondatore Alexander Ponomarev, artista, filosofo e navigatore di origine russa. Dal 27 marzo al 6 aprile 2017 100 artisti saranno, infatti, “imbarcati” – è proprio il caso di dirlo – su una nave, disegnata e costruita come un vessillo per la ricerca scientifica in Finlandia nel 1988. Per gli amanti del genere, è lunga 117 metri e resistente ai ghiacci, ampia, spaziosa, moderna. Nel corso dei nove giorni di viaggio, gli artisti potranno partecipare a laboratori, discussioni aperte, talk e presentazioni. L’obiettivo? Partorire nuove visioni per XXI secolo.
L’OPEN CALL
Come partecipare? Si è appena aperta l’open call, che chiuderà il 3 ottobre. Sottotitolo: una chance per creare la tua opera sull’ultimo continente libero rimasto. La giuria, composta dallo stesso Ponomarev, ma anche da Hans Ulrich Obrist, Hoor Al-Qasimi e Nadim Samman, selezionerà un artista sotto i 35 anni: il suoi progetti potranno essere eseguiti a terra, ma anche sul ghiaccio, sull’acqua o a bordo del vessillo e nelle tappe che il viaggio toccherà. In primavera, l’autore della proposta vincitrice parteciperà alla “spedizione” insieme ad un gruppo di illustri colleghi selezionati dalla Biennale (ancora non si conoscono i nomi, ma si parla già di Tomás Saraceno, Hani Rashid, Matthew Ritchie) verso il Circolo Polare Artico. Ci saranno inoltre 15 finalisti che saranno invitati a partecipare all’Antarctic Pavilion nel 2017, progetto pilota della biennale, fondato da Ponomarev nel 2014, di cui è peraltro commissario. Ma, attenzione: nessun materiale deve rimanere nel territorio che si andrà ad abitare. Il motto della biennale, che vanta un eccellente advisory board composto da Carolyn Christov-Bakargiev, Hani Rashid, Sam Keller, tra gli altri, è infatti “Mobilis in Mobile”.
– Santa Nastro
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