Riscoprire le cave nel Salento: non solo turismo, ma un bando di residenza per 9 creativi
A Cursi, in Salento, è stata lanciata una call per 9 autori, tra artisti, designer e architetti. Sono tutti invitati per riflettere sulle cave dismesse, ma anche sul futuro di questo materiale antico ed evocativo
Vi abbiamo parlato spesso di progetti di residenza in piccoli centri italiani, in cui il lavoro dei creativi ha un duplice intento, da un lato stabilire un contatto tra la contemporaneità e la tradizione di un territorio, dall’altro – proprio attraverso l’arte – trovare nuove e inedite forme di rilancio e riqualificazione: è accaduto a Cosenza, con il progetto BoCS Art, o a San Venanzio – in Abruzzo – con la creazione di un Parco d’Arte Contemporanea, o – ancora – nel Cilento, sulle tracce degli antichi percorsi della transumanza. Questa volta il progetto si svolge in Salento, meta turistica – certamente – eppure luogo peculiare, legato alla lavorazione lapidea.
TERRITORI DI PIETRA
Cursi, piccolo paese non lontano da Otranto, ha una lunga storia legata al rapporto tra pietra e design, grazie alla lungimiranza di chi ha voluto investire nella tradizione, ma attualizzandola. Basti pensare al lavoro svolto in quest’area di Puglia da artisti come Ugo La Pietra, giusto per citare un nome.
Lo conferma il progetto Serre delle Arti. Territori di Pietra, un bando internazionale – promosso da SAC – Serre Salentine, Comune di Cursi, Centro di Educazione Ambientale delle Serre Salentine, con il sostegno della Regione Puglia e dell’Unione Europea – aperto ad artisti, architetti, ingegneri, grafici e designer – di qualsiasi nazionalità e con un’età superiore ai 18 anni – invitati a pensare a idee e progetti destinati alla valorizzazione della pietra locale, in un’area del Salento che conserva ancora un paesaggio viscerale e rurale. La scadenza della call è fissata per il 22 agosto: i nove autori che saranno selezionati per la residenza internazionale – designer, architetti e artisti – lavoreranno a stretto contatto con cinque esperti e un visiting professor dal 12 al 22 settembre.
DAL PAESAGGIO ALL’OGGETTO
Le ipotesi di intervento sono varie, possono interessare la dimensione paesaggistica e in particolare il rapporto tra le aree scavate e le aree coltivate, oppure il recupero architettonico delle “segherie”, che erano i luoghi destinati al taglio della pietra, o – ancora – si può optare per la creazione di oggetti, che possano evocare la cultura locale, anche attraverso l’utilizzo di tecniche di lavorazione tradizionali.
I laboratori che si svolgeranno durante questo periodo saranno ospitati nelle maggiori aziende del settore, per favorire nell’immediato un legame stretto tra creatività e impresa, un binomio indispensabile per la buona riuscita del progetto promosso.
– Lorenzo Madaro
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