Al via WopArt, la nuova fiera internazionale a Lugano. Che punta sulla carta e sulla qualità
WopArt – Work on Paper fair, alla sua prima edizione, sceglie di dare risalto a uno dei supporti più versatili e più usati di tutti i tempi e senza il quale, forse, il percorso dell’arte non sarebbe stato lo stesso: la carta...
La fiera WopArt – di cui vi abbiamo dato anticipazione con un’intervista ad uno dei curatori, Giandomenico Di Marzio – debutta al Centro Esposizioni Lugano dal 2 al 5 settembre, e Lugano sembra essere la città giusta, memore di esposizioni dedicate alle tecniche tipicamente espresse su carta negli anni ‘50, con la rassegna Bianco e Nero, e nel ‘90 con una mostra dedicata al disegno italiano. La fiera accoglie 44 gallerie, molte provenienti dalla Svizzera e da Milano. Alcune scelgono di dedicare l’intero stand a un artista, come Romberg Photo, che espone tre serie fotografiche di Giuseppe Ripa, o come Lia Rumma, con i notevoli inchiostri di William Kentridge; altre preferiscono puntare su più autori. De Cardenas si sofferma sull’incisione, con Marku Raetz, mentre ContiniArt UK espone delle rare sculture di Morgana Ghini. Interessanti, tra i contemporanei, anche le opere di Marcel Gähler (Galerie Römerapotheke).
4 MOSTRE COLLATERALI
Quattro mostre collaterali affrontano il tema del ritratto: I ritratti di Palazzo Belgioioso – Quando gli artisti dipingono gli artisti e Caricature a cavallo tra Otto e Novecento – La vena satirica e lo sberleffo tra maestri del disegno sono curate da Massimo Pulini, che afferma: “Il disegno ha in qualche misura inventato la storia. Può essere un elemento di pacificazione tra il passato e il tempo attuale”.
LA FOTOGRAFIA, COME OPERA SU CARTA
I musicisti di Gianni Maimeri – Una selezione dei disegni di concertisti da Stravinskij a Toscanini è allestita nell’area Vip Lounge, che ospita anche Aurelio Amendola, i volti dell’arte – Ventidue magistrali ritratti di artisti del Novecento, curata da Walter Guadagnini, lieto che la fotografia abbia trovato spazio nella fiera, considerato che non sempre, e nell’epoca del digitale ancor più raramente, essa venga concepita come legata alla stampa. “C’è una tecnica artistica a suo avviso particolarmente congeniale alla carta?” chiediamo “Su due piedi verrebbe da rispondere il disegno, ma ci sono fotografie che se stampate su diversi tipi di carta cambiano totalmente. Credo che dipenda da quanto la carta incide sulla realizzazione finale dell’opera” risponde.
-Lucia Grassiccia
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