“La moda del momento? Porta più verso il contemporaneo, ma agli stessi prezzi con l’arte antica si fanno ottimi acquisti”. Così Cesare Lampronti, antiquario in Roma (e dal 2013 anche a Londra), titolare di un’attività che vede la sua famiglia impegnata senza soluzione di continuità dal 1914. Nelle sue parole, espresse in veste di presidente della rassegna, il senso dell’edizione 2016 della Biennale Internazionale di Antiquariato di Roma, in scena fino al 3 ottobre a Palazzo Venezia. Momento interlocutorio per questo particolare settore del mercato dell’arte, che ha patito in modo sensibile, tra 2008 e 2011, la crisi; ma che a partire dagli ultimi anni – dati TEFAF alla mano e complice l’ingresso aggressivo sulla scena dei buyer cinesi – ha cominciato, seppur lentamente, a rialzarsi. Può allora forse leggersi in questo senso l’apparizione, nei booth delle 32 gallerie nazionali e internazionali che partecipano a questa decima edizione della rassegna, di opere e autori che non si è soliti avvicinare all’area di afferenza dell’antiquariato propriamente detto: ecco infatti le Linee adamantali di Giacomo Balla e i Concetto spaziale di Lucio Fontana, ma anche opere di Albert Burri, Gerardo Dottori, Atanasio Soldati e Giuseppe Capogrossi.
I GRANDI VEDUTISTI
La comparsa del moderno non tragga però in inganno: come vi mostriamo nella fotogallery realizzata da Lucilla Loiotile i pezzi importanti, andando indietro coi secoli, certo non mancano. Attenzione particolare alla scena romana, naturalmente, con le vedute settecentesche di Giovanni Paolo Panini e Gaspar van Wittel; ma non di soli quadri e stampe vive l’antiquariato: come dimostrano gli ori e argenti di manifattura francese firmati Quentin Baschelet.
29 settembre – 3 ottobre 2016
Biennale Internazionale di Antiquariato di Roma
Palazzo Venezia
Roma, piazza Venezia 3
www.biennale-antiquariato.roma.it
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