Vuoi vedere che la gente comune, quella che l’arte proprio non la cerca, non la mastica, non la sente sua comincia invece a sentirla e a viverla proprio quando se la ritrova davanti ai piedi, inaspettatamente? Nasce da questo sentimento e da questo interrogativo il progetto dell’artista napoletana Roxy in the Box: portare la gente al museo attraverso l’éscamotage delle briciole di pollicino. Il progetto, discusso e condiviso con il direttore del Museo Madre Andrea Viliani, ha visto la nascita di opere di street art in giro nei vicoli di una zona popolare nota come “i tribunali”, creando una sorta di assaggio d’arte, una briciola lasciata qui e un’altra lasciata lì a segnare un percorso emotivo fatto di suggestioni che, alimentando la curiosità nel cittadino, finiranno per portare un intero popolo dai vicoli al museo. Prima fuori e poi dentro, una sorta di slancio altruistico dell’autore che si dona, si lascia guardare, si lascia toccare e poi propone di continuare l’incontro, nato come furtivo, all’interno di un luogo d’arte: il museo.
SAN GENNARO INCONTRA CARAVAGGIO
Insignita il 24 settembre del premio “San Gennaro Day” insieme ad altri artisti legati alla città partenopea come lo scrittore Luca Delgado e il cantante Stash dei The Kolors, entrambi napoletani, e il regista Ferzan Ozpetek che presto girerà in città il suo ultimo film “Napoli velata”, Roxy accetta l’invito del Comitato San Gennaro, promotore dell’evento, che le chiede di donare un altro lavoro alla città. E così, dopo Sofia Loren, Dolce e Gabbana, Amy Winehouse, Salvador Dalì e tanti altri, compaiono, questa volta sui muri di Piazza Cardinale Sisto Riario Sforza, San Gennaro “che scioglie il sangue nell’ampolla” e Caravaggio “che scioglie il sangue rint’ e’ vvene” per usare le parole di Roxy. L’artista napoletana racconta del suo legame viscerale col santo patrono della città e della sua ammirazione fin da piccolissima per il celeberrimo pittore: “non esiste un miracolo senza l’opera di un grande uomo e dentro di me San Gennaro e Caravaggio hanno la stessa importanza“. Roxy non vuole essere definita artista di strada: “non sono una street artist, il mio è un progetto che dura circa un anno e mezzo e che poi finirà, l’intenzione è proporre la mia arte per strada per poi riuscire nell’intento di portare la gente al museo, ed è per questo che durante la festa del premio San Gennaro, mentre mi consegnavano il riconoscimento sul palco ho urlato alla folla “Andate nei musei!“.
IL RISCETAMENTO DI NAPOLI
Contrariamente a tanti altri artisti Roxy in the Box non contempla l’idea di andare via dalla sua città e quando le chiedo il perché di questa scelta mi risponde che le basta andare in giro con la sua testa: “Giro il mondo per brevi o lunghi periodi, ma poi devo tornare qua, il potere che ha questa città non ce l’ha nessun altra al mondo, vuoi mettere Napoli con le altre capitali? Napoli è unica e poi credo di non dover essere io ad andare in giro per far conoscere la mia arte, ma al contrario è la mia arte che viaggia e fa sì che il resto del mondo venga a conoscenza del mio lavoro. Stiamo vivendo un Riscetamento, come dice lo scrittore Luca Delgado – neologismo che ha spopolato sui social network -, ma io a pensarci bene Napoli l’ho sempre avvertita così, viva e fonte d’ispirazione, ben vengano le esperienze fuori, ma io sto qui!” .
– Manuela Barbato
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