Mancano un paio di settimane alla sua riapertura ufficiale, ma la sua presenza è già percepita come viva e vitale. Tant’è che persino Matteo Renzi ci ha già fatto un giro, con tanto in inevitabile passerella mediatica (lo scorso 24 settembre). Il Centro Pecci di Prato, fresco di restauro firmato Maurice Nio, ha il potere non banale di rianimare la scena culturale della città toscana, offrendo l’occasione e il pretesto per nuove avventure. L’ultima in ordine di tempo ha il suo via venerdì 30 settembre: trattasi di .con, da leggere come “punto con”, che nell’allusione al mondo web si rifà piuttosto al concetto di “contemporaneo condiviso”, come specifica il sottotitolo di una tag che, da sola, poteva voler dire tutto e il contrario di tutto. Di che si tratta? Della messa in rete – e allora sì che il rimando ideale a internet viene comodo – di dieci soggetti non profit da più e meno tempo attivi a Prato, che scelgono di condividere programmi e strategie per undici diversi spazi culturali della città.
COSA C’È DI NUOVO
Apparentemente niente (parliamo di soggetti già esistenti da tempo), in realtà molto. Il dato più significativo è quello della partecipazione attiva del Comune di Prato, la creazione insomma di un tavolo di lavoro che contribuisca a costruire le condizioni perché i diversi soggetti possano esprimersi al meglio, generando ricadute positive per l’intera città in termini di animazione culturale e inclusione sociale. Ma anche in ordine al recupero e alla funzionalizzazione di spazi a volte scarsamente percepiti: parte degli atelier d’artista e delle associazioni coinvolte hanno sede in vecchie manifatture ormai dismesse, luoghi fisici a rischio degrado che passano da potenziali buchi neri a fabbriche di energie culturali. È il caso dell’Ex-Anonima Calamai, vero e proprio esempio di archeologia industriale che partecipa a titolo di incoraggiamento alla prima tranche di iniziative di .con. Fin qui, sulla carta, tutto perfetto: a giudicare l’effettivo peso dell’iniziativa, di suo meritoria, non potrà che essere il tempo.
I SOGGETTI COINVOLTI
A entrare nella rete di .con sono un cartello eterogeneo di soggetti e attività, che restituiscono una vitalità e un fermento quasi insospettabili per quella che viene vista da fuori come una realtà di provincia. Abbiamo Artforms, Studio MT, Studio Corte 17, soggetti attivi nella produzione di attività culturali e artistiche (si va da mostre tradizionali a performance e interventi di vario genere) e [chì-na], che persegue propositi non dissimili ma con una maggiore aderenza alle dinamiche sociali di aree della città anche difficili, come il quartiere Macrolotto 0, cuore della discussa comunità cinese. C’è poi lo spazioK di Kinkaleri, sede di una delle compagnie di teatro sperimentale più interessanti d’Italia; e c’è LATO, studio di architettura che gestisce MOO, vetrina per il design in centro città. La cultura manifatturiera della città è rappresentata da Lottozero, che concentra le attività di laboratorio tessile, atelier condiviso (in forma di coworking) per giovani creativi e naturalmente spazio espositivo per le loro creazioni; C.U.T Circuito Urbano Temporaneo lavora invece su iniziative di promozione territoriale. Ci sono i collettivi fotografici Dryphoto Arte Contemporanea (sono i veterani, attivi dal 1977) e Sedici.
IL BATTESIMO IL 30 SETTEMBRE
Prima tranche di iniziative al via venerdì 30 settembre con la personale di Martina Della Valle nella sede di Dryphoto Arte Contemporanea, e con Slideluck Prato, cena conviviale con proiezione di venti progetti che raccontano la città. Un evento organizzato da Sedici e ospitato da [chì-na], primo esempio concreto di cosa significhi remare tutti nella stessa direzione.
30 settembre – 15 novembre 2016
Martina Dalla Valle – Wabi Sabi
Dryphoto Arte Contemporanea
Prato, via delle Segherie 33
www.dryphoto.it
30 settembre 2016 – ore 20.00
Slideluck Prato
Associazione [chì-na]
Prato, Via Pistoiese 138
www.chi-na.it
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