Come gli antichi frammenti lapidei attendono di essere decodificati da esperti archeologi, così anche i grandi cavalli mutilati di Gustavo Aceves aspettano di essere decifrati e compresi in tutta la loro gravità: quella dell’emergenza migratoria. Lapidarium – questo il titolo della mostra appena inaugurata a Roma nell’area archeologica che comprende l’Arco di Costantino, la Piazza del Colosseo fino ai Mercati di Traiano – rappresenta il tentativo dell’artista messicano di creare un monumento ai “vinti”, uno spazio muto di riflessione per non dimenticare gli orrori commessi nel passato, e di monito a non ripeterli più. Composto da 40 sculture singole – alte dai 3 agli 8 metri e in alcuni casi lunghe fino a 12 metri – Lapidarium è un progetto in progress che durante il suo tour intorno al mondo crescerà di tappa in tappa – toccando nel 2017 Istanbul, Parigi e Venezia (le città dello storico viaggio della Quadriga di San Marco) – fino a comprendere in tutto 100 opere differenti nel gran finale a Città del Messico nel 2018.
NEL 2014 ANTEPRIMA A PIETRASANTA
Dal 2014, anno in cui fu presentato in anteprima a Pietrasanta, fino alla sua inaugurazione ufficiale nel 2015 a Berlino, alla Porta di Brandeburgo, un vasto pubblico ha già avuto modo di ammirare quest’opera che schiera un autentico esercito di sculture equestri in bronzo, marmo, legno, ferro e granito appoggiate sullo scheletro di un’imbarcazione che, mettendo insieme i ricordi ancestrali di Aceves legati ai galeoni spagnoli alla conquista del centro America e l’immagine di una canoa indigena del Niger (legata, invece, a un suo vecchio viaggio in Africa), vuole evocare il viaggio dei barconi naufragati nelle acque del Mar Mediterraneo. Ecco qualche scatto della mostra…
– Claudia Giraud
Dal 16 settembre 2016 all’ 8 gennaio 2017
Gustavo Aceves
Lapidarium
Arco di Costantino | Piazza del Colosseo | Mercati di Traiano
Roma
www.lapidarium.info
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