Nasce a Torino Officina della Scrittura, un museo nello storico stabilimento delle stilografiche Aurora
In un’ex filanda settecentesca ai confini di Torino si apre una cittadella della conoscenza. Con un percorso multimediale attraverso il segno, una collezione di penne storiche e uno spazio per l’arte contemporanea
Il primo museo nel mondo dedicato alla cultura del segno ha trovato casa negli stabilimenti dove si produce la prima vera stilografica italiana: l’Aurora. Fondata a Torino nel 1919 nella storica sede di via Basilica (in pieno centro, vicino alla Porta Palatina), dopo i bombardamenti del 1943 la fabbrica si è spostata in un’ex filanda settecentesca a ridosso dell’Abbazia di Stura, un antico monastero benedettino risalente al 1146. E proprio qui, in quest’area dell’estrema periferia torinese, ai confini con Settimo e San Mauro, aprirà i battenti l’1 ottobre l’Officina della Scrittura, “un luogo e un percorso multisensoriale” ci racconta nella nostra breve videointervista il Presidente e Amministratore Delegato dell’Aurora, Cesare Verona “che parte dal concetto secondo cui siamo pervasi dai segni, ma forse non ce ne accorgiamo”.
UN ALLESTIMENTO MULTIMEDIALE
Così, una galleria di box interattivi ne illustreranno i suoi molteplici significati, raccontandone la storia dall’antichità all’avvento del digitale, accanto all’esposizione delle stilografiche più iconiche del XX secolo: dalla Waterman’s del 1896 (“la penna che ha insegnato a fare le stilografiche”) all’Hastil Aurora disegnata nel 1970 da Marco Zanuso, esposta al MoMA di New York. Non mancherà ovviamente una sezione dedicata alla storia dell’Aurora, anche se non si tratta di un museo aziendale come precisa Verona, collezionista di lungo corso di strumenti per la scrittura. Si tratta, piuttosto, di una cittadella della conoscenza, spalmata sui 2500 mq del primo piano, tra area espositiva, una sala didattica per i corsi sulla calligrafia, una sala mestieri per l’alternanza scuola-lavoro, il recupero degli uffici Aurora e servizi come un bookshop, un auditorium, una biblioteca, una caffetteria, prossimamente un ristorante sulla terrazza: il tutto in comunicazione con i locali al piano terra della Manifattura Aurora (dove si producono l’inchiostro, i pennini, fino alla penna completa), visitabile in giorni e orari prestabiliti.
12 ANNI DI GESTAZIONE, 8 MILIONI DI SPESA
Un sogno coltivato fin dal 2004 (ma realizzato concretamente in quattordici mesi) da questo imprenditore che ha preso le redini dell’azienda di famiglia (da quattro generazioni) solo sei anni fa, quando ha creato l’Associazione Aurea Signea per gestire il museo, costato 8 milioni di euro e finanziato con fondi propri, europei e sponsor privati. In tutto questo ci sarà posto anche per l’arte contemporanea, con una preferenza per quella italiana che utilizza il segno, i segni alfabetici ed il linguaggio grafico come iconografia privilegiata. La programmazione dello spazio Scripta Volant – questo il nome della superficie di 500 mq al primo piano dello stabilimento che coincide con il titolo della sua mostra inaugurale – sarà curata dall’ex gallerista Ermanno Tedeschi reinventatosi come curatore di progetti per spazi pubblici e privati e art advisor. Si comincia con una trentina di artisti storicizzati, per lo più del territorio (da Giorgio Griffa, a Ezio Gribaudo fino al recentemente scomparso Arrigo Lora Totino), per continuare a gennaio con una personale di Antonio Meneghetti e concludersi a maggio con una collettiva di giovani artisti emergenti che realizzeranno opere site specific in tema.
– Claudia Giraud
http://www.officinadellascrittura.it/
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