Quarta edizione nello spettacolare edificio della Alte Post, la grandiosa sede oggi dismessa delle poste di epoca asburgica, per Parallel: nomen omen per la fiera che accompagna con uno sguardo laterale Vienna Contemporary, il principale evento che la capitale austriaca dedica al mercato dell’arte. Un format particolare quello proposto dalla direzione artistica di Stefan Bidner, che non si limita ad ospitare gallerie (venti quest’anno), ma apre le porte a spazi non profit (40) e progetti autogestiti dagli stessi artisti (42) o da curatori indipendenti (15). Per una fotografia il più possibile efficace della complessa e articolata scena austriaca.
UN INCONTRO CON NITSCH
Se si ha fortuna, entrati in fiera, ci s’imbatte subito nella proiezione di una delle famigerate azioni dell’Orgien Mysterien Theater di Hermann Nitsch, omaggio della fiera al maestro dell’Aktionismus viennese. In un grande salone sono disposte file di seggiole, ma al momento c’è un solo spettatore, per giunta in posizione defilata. È proprio il maestro. Tuttavia la proiezione ti suggerisce che l’intera manifestazione ha una attitudine al “dionisiaco”, complice il degrado interno dell’edificio, di cui ogni elemento normativo è scardinato: porte, impianti, pavimenti, pareti, tutto moltiplicato per quattro, tanti sono i livelli entro cui è assiepato l’allestimento. In parecchi punti, le opere si confondono con lo sfondo dell’ambiente, oppure si sovrappongono l’una con l’altra, tenuto conto che il disorientamento dello sguardo è pari al disorientamento dei passi. Ma infine, ci si ritrova a proprio agio. L’effetto ha qualcosa di simile alla categoria estetica del sublime kantiano: un forte smarrimento iniziale, quando infine, fatta tale esperienza, la coscienza riesce a superare il disagio e a prendere in mano la situazione.
LA SORPRESA JUSTINE OTTO
Si parla di oltre 400 artisti; molta pittura, assemblaggi caotici, non di rado banali, ma se ti soffermi, un quid lo trovi sempre. Pubblico molto, ma poche sembrano le transazioni. Nel suo insieme è un’altra dimensione di fiera, che somiglia solo alle sue precedenti edizioni. Per le sezioni, si va da quella dedicata alle gallerie, a quella per gli artisti, poi spazi a progetto e spazi affidati a dei curatori. Nel percorso a labirinto, può darsi che ti ritrovi in una stanza occupata da dipinti di una maestria assoluta, il cui spessore qualitativo deriva da un espressionismo figurale dal tratto rapido, denso di effetti pittorici; L’artista – che molto volentieri nominiamo – è Justine Otto: esegue principalmente volti femminili, ma sa anche ironizzare con i luoghi comuni della pittura. È nata in Polonia nel 1974, vive e lavora ad Amburgo.
– Franco Veremondi
21 – 25 settembre 2016
Parallel
Alte Post
Vienna, Dominikanerbastei 11
www.parallelvienna.com
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