Stefan Kalmár sostituisce il prossimo direttore della TATE Gregor Muir alla guida dell’ICA di Londra

Il curatore tedesco lascia dopo sei anni la guida dell’Artists Space di New York per raggiungere una della istituzioni culturali pubbliche più importanti della Gran Bretagna. E torna in Europa dopo aver guidato per cinque anni il Kunstverein di Monaco

L’effetto domino riverbera da una sponda all’altra dell’Atlantico: accettando la carica di responsabile della collezione internazionale della Tate, Gregor Muir libera la poltrona che occupava dal 2011 alla guida dell’ICA – Institute of Contemporary Art di Londra, spianando la strada al ritorno nel Vecchio Continente di Stefan Kalmár, tedesco classe 1970, che è stato annunciato come prossimo direttore dello storico ente inglese. Dove arriva dopo quattro anni alla guida dell’Artists Space di New York, la brillante galleria non profit di Soho che dagli Anni Settanta è un punto di riferimento per la scena di ricerca nella Grande Mela. Il cambio al vertice sarà effettivo a partire da gennaio 2017.

A UN PASSO DA BUCKINGHAM PALACE
“Sono onorato di unirmi all’ICA e non vedo l’ora di modellare il futuro dell’istituzione” ha dichiarato a caldo Kalmár alla stampa. “Settant’anni fa i suoi fondatori hanno avuto la semplice ma potente intuizione di una organizzazione dove diversi modelli di produzione culturale possano prosperare nel confronto reciproco”. Fondato proprio nel 1946 sul Mall, in prossimità di Buckingham Palace, l’ICA rappresenta un modello a suo modo prototipale di luogo polifunzionale, capace di concentrare spazi espositivi tradizionali, un teatro, due sale cinematografiche, una libreria. Un indirizzo fondamentale per la storia dell’arte contemporanea nella capitale inglese, che qui ha visto andare in scena mostre importanti e di personalità come Gerhard Richter, Dieter Roth, Francis Bacon, Jackson Pollock, Richard Prince, Mike Kelley; ma anche una consolidata tradizione di incontri, talk e conferenze che vanno dalle storiche lecture degli Anni Cinquanta con Meyer Shapiro ed Ernst Gombrich alle performance dialettiche di Yoko Ono. Proprio questo genere di programmazione, prima di quella espositiva, potrebbe essere la carta su cui punta il nuovo direttore per imprimere il proprio segno, forte del successo ottenuto recentemente a New York con il calendario dei suoi Artists Space Books & Talks.

DALLA GERMANIA AGLI USA VIA LONDRA
Per Kalmár si tratta di un ritorno a Londra, dove ha lavorato fino al 1999 come direttore artistico della Cubitt Gallery, prima di assumere fino al 2004 la carica di direttore dell’Insitute of Visual Culture di Cambridge. Da lì il rientro in patria, a Monaco di Baviera, dove ha speso cinque anni guidando il Kunsverein; prima di prendere la via di New York.

https://www.ica.org.uk/

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Redazione

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