Steve McQueen vince in Olanda il Vermeer Prize: 100mila euro per dare vita a un nuovo progetto

Dopo Marlene Dumas, Rem Koolhaas ed Erwin Olaf anche Steve McQueen scrive il suo nome nell’albo d’oro del Johann Vermeer Prize, premio di Stato assegnato in Olanda per promuovere la cultura.

Nasce a Londra, sì: ma il matrimonio con la critica d’arte Bianca Stitger, olandese doc, ha reso anche lui un po’ orange. Ecco perché Steve McQueen, che ad Amsterdam vive buona parte dell’anno fin dal 1997, vince l’edizione 2016 del Johann Vermeer Prize, istituito nel 2008 dal governo dell’Aia per sostenere chi contribuisce con la propria arte – quale essa sia – alla cultura nazionale. L’annuncio arriva dal locale ministro della cultura, Jet Bussemaker; e a McQueen arriveranno ben 100mila euro, da utilizzare, secondo statuto, per avviare nuovi progetti creativi. Il regista e artista non è il primo vincitore, nella pur giovane storia del premio, a non essere nato nei Paesi Bassi: nel 2009, alla prima edizione, era toccato al direttore d’orchestra franco-libanese Pierre Audi, nel 2012 all’artista sudafricana Marlene Dumas. Completano l’albo d’oro gli autoctoni Alex van Warmerdam (regista, insignito nel 2010), Erwin Olaf (fotografo, premiato nel 2011), Rem Koolhaas (architetto, vincitore nel 2013), Irma Boom (graphic-designer, 2014), Michael van der Aa (compositore, 2015).

UNA COLLEZIONE DI PREMI
Con la conquista del Vermeer Prize, Steve McQueen rimpolpa una bacheca già da top player. Il Turner Prize nel 1999, il Caméra d’Or al Festival di Cannes per il film Hunger nel 2008, l’Oscar per il miglior film e quello per la miglior sceneggiatura, nel 2013, per 12 anni schiavo. Ad assegnare il nuovo riconoscimento una giuria composta dal presidente Ernst Hirsch Ballin, in passato più volte ministro e oggi docente di giurisprudenza all’Università di Amsterdam, dall’x vincirice Irma Boom, dall’attrice Claudia de Breij, dalla direttrice del Frans Hals Museum Ann Demeester e dal giornalista Stephan Sanders. La cerimonia di premiazione il prossimo 7 novembre.

http://www.johannesvermeerprijs.nl/

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Redazione

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