“Esattamente un anno dopo che il corpo senza vita di Aylan Kurdi è stato trovato sulle nostre coste, vorremmo dedicare questa quinta irrealizzata Biennale e gli sforzi dei soggetti coinvolti a tutte le persone che sono state espulse dalle loro terre”. Si conclude così il comunicato con il quale la Çanakkale Biennale, rassegna la cui quinta edizione era prevista per inaugurarsi l’ormai prossimo 24 settembre nella città turca situata sulla sponda asiatica dello stretto dei Dardanelli, annuncia la propria cancellazione. Anche noi di Artribune, a fine luglio, nelle more del controverso tentato golpe del 15 luglio, riportavamo la domanda rimbalzata sui social dopo essere stata lanciata dalla giornalista e curatrice Alessandra Mammì, ovvero se Elmgreen&Dragset non dovessero pensare a dimettersi dalla direzione artistica della Biennale di Istanbul del 2017 dopo i fatti che avevano sconvolto il Paese.
CONFLITTI ETNICI E SOCIALI
Ora invece un segnale forte arriva da questa più giovane ma non meno ambiziosa biennale, da sempre in prima linea nel dialogo con tutti i segmenti della società. Qui non si fa riferimento esplicito al tentato golpe, anche se la nota parla di “recenti tragici avvenimenti che il paese ha vissuto”: che forse ammiccano anche a quelle vicende che ancora mostrano strascichi quotidiani, con l’attivismo repressivo del presidente Erdogan. Ma ufficialmente questi “avvenimenti” vengono declinati nella sfera dei conflitti etnici e sociali, e del nomadismo mediterraneo: ma anche con “un’agenda politica che non pone l’arte come punto centrale di interesse”. Curata per il terzo biennio consecutivo da Beral Madra, la biennale avrebbe presentato opere di 42 artisti, molti turchi, molti scelti dalla scena internazionale, da JR ad Alfredo Jaar, da Boris Mikhailov ad Adrian Paci. “In queste circostanze in cui l’arte è eclissata da sviluppi che la escludono, e anche a causa dell’atmosfera sensibilizzante causato dalle realtà che ci circondano oggi, abbiamo perso la nostra capacità e l’entusiasmo di portare in porto un evento come una biennale”.
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