Sono passati esattamente cinquant’anni dal 15 ottobre 1966, quando in un appartamento di via XXV Aprile a Gallarate apre la Civica Galleria d’Arte Moderna, presentando le opere dei vari Emilio Scanavino, Mario Radice e Renzo Vespignani, tra i partecipanti all’epoca del Premio Nazionale Arti Visive bandito dalla città lombarda. Una ricorrenza importante per quello che dal giorno del suo trasferimento – nel 2010 – nella nuova struttura, siamo abituati a chiamare MA*GA, che taglia il traguardo del mezzo secolo e celebra se stesso con una grande mostra amarcord. Sono cento le opere scelte tra le circa 6.000 attualmente presenti in collezione dal curatore, il poeta Franco Buffoni, per Ritmo sopra tutto, che ripercorre questo mezzo secolo di vita scegliendo il filo rosso che lega la parola all’immagine, con un percorso narrativo che trova radici proprio nella letteratura, meglio se in versi. Trovando passaggi più intuitivi e forse didascalici – passando dalla poesia visiva di Nanni Balestrini alle opere di Emilio Isgrò – ma anche accostamenti più sperimentali, che viaggiano tra Lucio Fontana e Carol Rama, arrivando fino a Moira Ricci, Luigi Presicce, Marzia Migliora e Adrian Paci.
LA MOSTRA DEL CINQUANTESIMO
Un taglio particolare, anche dal punto di vista allestitivo, soprattutto per quanto riguarda la prima grande sala della mostra, senz’altro la più suggestiva: ricostruita in scala 1:1 la pianta di quell’appartamento in cui tutto ebbe inizio, con una replica pressoché perfetta – anche negli “errori” museografici, con opere che a volte respirano a fatica – di quella prima storica esposizione. Affascinante poi la grande installazione che riporta tutti i cataloghi stampati in questi anni per gli eventi del MA*GA: un colpo d’occhio curioso, che ricorda sì gli highlight, dell’istituzione, ma vale implicitamente come lezione di graphic design, che svela i cambiamenti del gusto e dell’estetica in mezzo secolo di vicende editoriali.
IL PASSATO E IL FUTURO
In questo momento di festa non si può non ripensare al 14 febbraio 2013, quando un incendio devasta parte del primo piano del museo e del tetto: ingenti i danni alla struttura – serviranno circa 2 milioni di euro per il ripristino – ma nessun ferito, e nessuna opera danneggiata grazie al pronto intervento degli stessi dipendenti del museo, che mettono in salvo tutti i lavori a rischio prima di abbandonare la struttura. “L’incendio ha determinato una sospensione dell’edificio, ma non del museo” ricorda il direttore del MA*GA Emma Zanella nella clip raccolta da Artribune, alludendo alle mostre che – nei mesi della chiusura – il museo ha prodotto alla Triennale di Milano e alla Villa Reale di Monza. “In Italia rimanere chiusi è molto rischioso. Questa consapevolezza c’era e quindi non abbiamo mai pensato di sospendere o abbassare il tono”.
Questo il passato. Nel futuro del MA*GA c’è un nuovo presidente della Fondazione Silvio Zanella, che nel nome del fondatore del museo nel gestisce le collezioni: esaurito già dall’estate il mandato di Giacomo Buonanno si attende che la nuova giunta che amministra la città esprima il nome del successore. Con il direttore del Triennale Design Museum Silvana Annichiarico data in pole-position.
15 ottobre 2016 – 5 febbraio 2017
Ritmo sopra a tutto. Cinquant’anni di storia e arte al MA*GA
Museo MA*GA
Gallarate, via de Magri 1
www.museomaga.it
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