Mentre si profila all’orizzonte un futuro incerto per la grande mostra su Edouard Manet, annunciata un anno fa alla GAM di Torino per il prossimo autunno, in occasione di quella su Claude Monet, dal Presidente del Musée d’Orsay e del Musée de l’Orangerie Guy Cogeval (in carica fino al 15 marzo 2017), in città se n’è aperta, intanto, una di ampie dimensioni su Henri de Toulouse-Lautrec a Palazzo Chiablese. Un atto di fiducia nei confronti della nuova amministrazione del sindaco Chiara Appendino, che va a rasserenare un po’ il clima teso degli ultimi giorni, innescato dalle dichiarazioni a mezzo stampa da parte dell’amministratore delegato di Skira, Massimo Vitta Zelman, sempre a proposito del caso Manet: “Fassino ci aiutava ricorrendo ad altri sponsor” ha detto a La Repubblica in data 16 ottobre. “A differenza di quanto succede in altre città, si è trattato insomma di un impegno personale del sindaco, che ci ha permesso di sanare almeno in parte il deficit legato ai proventi mancati quando si entra a vedere le mostre con la carta musei“.
LA POSIZIONE DI ARTHEMISIA
Abbiamo così chiesto a Iole Siena, presidente e amministratore di Arthemisia – società che produce la mostra di Toulouse-Lautrec – se non tema introiti ridotti dalla bigliettazione, eventualmente causati dall’Abbonamento Musei che dal 1998 è un progetto dell’Associazione Torino Città Capitale Europea, sostenuto da Regione Piemonte, Provincia di Torino, Città di Torino e Fondazione CRT “La tessera musei esiste da diversi anni a Torino e l’abbiamo messa in conto, per cui non vedo dove sia il problema” ha tagliato corto Siena, confermando il suo impegno per la città e di stare lavorando su un progetto futuro, di cui però non ha voluto anticipare nulla. In Toulouse Lautrec. La Belle Époque – sotto l’egida del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, prodotta e organizzata dai Musei Reali di Torino e Arthemisia Group, con il patrocinio della Città di Torino (non presente però al tavolo della conferenza stampa) – sono dunque esposte a Palazzo Chiablese fino al 5 marzo 170 opere, tutte provenienti dalla collezione dell’Herakleidon Museum di Atene e mai esposte in Italia, come dichiarato dal direttore dei Musei Reali Enrica Pagella.
MANIFESTI E LITOGRAFIE
In realtà, una ventina si sono già viste nel corso della mostra all’Ara Pacis di Roma, conclusasi lo scorso maggio, sempre prodotta da Arthemisia, ma con opere provenienti dal Museo di Belle Arti di Budapest. Come si spiega? “per una naturale sovrapposizione delle collezioni” ha risposto Siena (in quanto litografie ci sono tirature diverse conservate in collezioni diverse N.d.R.). “In questa mostra a cambiare è soprattutto il taglio”. Infatti, oltre ai manifesti pubblicitari, i disegni a matita e a penna, le grafiche promozionali e le illustrazioni per i giornali, intervallati dalla ricostruzione minimalista di un café chantant e di un letto sfatto in ricordo dei suoi trascorsi bohémien, il focus è concentrato sull’analisi del processo tecnico della litografia, di cui si possono vedere esempi di strumentazione. Ecco la nostra fotogallery…
– Claudia Giraud
22 ottobre 2016 – 5 marzo 2017
Toulouse Lautrec. La Belle Époque
Musei Reali – Palazzo Chiablese
Torino, Piazzetta Reale
http://www.museireali.beniculturali.it/index.php/it/il-complesso/palazzo-chiablese
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