Cinema d’artista al Milano Design Film Festival. Parla il guest curator Davide Giannella
Al via la quarta edizione della rassegna. Tra le novità c’è una selezione di film girati da artisti visivi, all’insegna dell’ibridazione virtuosa tra linguaggi differenti
Riparte giovedì 6 ottobre il Milano Design Film Festival, con due proiezioni di sicuro impatto – l’intenso omaggio di Thomas Koolhaas al padre, da poco presentato a Venezia, e la première del documentario di Gabriela Bernd che mostra il Brasile segreto dei fratelli Campana – e con una inedita selezione di film d’artista. L’obiettivo dichiarato è quello di riprodurre il successo delle tre edizioni precedenti – si parla, secondo le organizzatrici, di oltre 15.000 ingressi soltanto lo scorso anno – diventando sempre più un punto di riferimento per le nuove produzioni nazionali dedicate all’universo del progetto e contribuendo a fare della prima decade di ottobre il secondo “momento caldo” per il design milanese, grazie anche alla concomitanza con la nuova Fall Design Week. Altre sinergie, per esempio con il Salone del Mobile, che partecipa alla programmazione con un cortometraggio diretto da Matteo Garrone, con la Triennale, che ospita il party di apertura, o con il mondo della formazione, per esempio la Naba e il SAE Institute, testimoniano del radicamento del festival in città.
LE SCELTE DI DAVIDE GIANNELLA
La selezione delle pellicole conferma la volontà, già espressa in passato, di allargare lo sguardo a territori liminari rispetto a quelli del design e dell’architettura. A Davide Giannella, curatore indipendente classe 1981 molto interessato ai punti di contatto tra arte e video e guest curator di questa edizione dopo Letizia Cariello e Maria Luisa Frisa, è stato affidato il compito di raccontare il design e l’architettura in maniera laterale, attraverso lo sguardo di alcuni artisti visivi. I film raccolti all’interno della sezione Filter. Spazi delle immagini in movimento sono accomunati da una chiara vocazione autoriale e organizzati in modo da sviluppare un unico discorso. “Ho costruito la mia selezione come una mostra collettiva” racconta Giannella “in cui non è tanto importante il singolo tassello quanto il significato unitario. Non mi sono preoccupato, per esempio, di scovare pellicole che non fossero mai state proiettate altrove, che pure sono presenti in altre sezioni del festival, perché tendo a diffidare del meccanismo un po’ perverso delle première. In generale, nelle rassegne che curo, mi interessa di più mettere insieme storie che intrattengano tra loro un rapporto semantico”. I temi sono invece eterogenei, nonostante sia sempre presente un richiamo all’universo del progetto, in una scala che va dall’oggetto di uso quotidiano all’ambito domestico e al paesaggio urbano.
L’OMAGGIO A GORDON MATTA-CLARK
Non mancano i riferimenti all’attualità sociale, come nel film Kwassa Kwassa del collettivo danese Superflex. “È la storia della costruzione di un’imbarcazione in vetroresina, alla quale hanno partecipato gli stessi artisti” spiega il curatore “Si svolge sull’isola di Anjouan, alle Comore, affitta da un’estrema povertà ma situata a soli 70 kilometri dalla ben più florida Mayotte, che è un territorio d’oltremare francese e l’avamposto più vicino dell’Europa. Ci mostra che il design può rappresentare un elemento di salvezza oltre che di piacere estetico”. Da segnalare anche il ciclo di film dell’anarchitetto Gordon Matta-Clark, che con i suoi interventi su edifici reali, dai tagli alle manomissioni, ha saputo muoversi più di chiunque altro sul crinale tra architettura e arte.
– Giulia Marani
6 – 9 ottobre 2016
Milano Design Film Festival
Anteo Spazi Cinema
Milano, via Milazzo 9
www.milanodesignfilmfestival.com/
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