È morto Dario Fo. Scompare a 90 anni l’attore, regista, scrittore e pittore che amava dividere
Si nutriva di polemiche e contrasti: dalla sua giovanile militanza fascista al contrastato Nobel, fino alla recente sbandata per Grillo. Ma lui era già morto da oltre tre anni, quando se ne andò Franca Rame
Come tutti i veri grandi personaggi, come tutte le personalità portatrici di identità molto decise e di impegno sempre manifestato senza ponderazione, in tutti i tanti ambiti della sua complessa esistenza, era molto divisivo. Tantissimi lo apprezzavano, molti quasi lo adoravano, come idolo di libertà, di anticonformismo, di aggressione a certe liturgie torbide molto italiane, ai retaggi curiali sempre allignanti in ampie fette di popolazione, e anche di eclettismo creativo. Altri ne deprecavano gli eccessi gigioneschi, quel bisogno di palesare che magari toglieva genuinità al suo approccio alternativo, l’esasperato manicheismo che saltava sempre a piè pari l’analisi, la contestualizzazione, forse l’obbiettività. Ma di certo nessuno gli poteva mai negare la grandezza. Dario Fo è morto oggi all’età di 90 anni a Milano, dove era ricoverato da 12 giorni all’ospedale Sacco per problemi respiratori. Ma molti oggi possono dire che lui era già morto da oltre tre anni, da quel maggio 2013 quando se ne andò Franca Rame, sua compagna nella vita sposata nel 1954, nel teatro, con la quale costituiva un unicum inscindibile: “Le urlavo di respirare. È morta tra le mie braccia”, confessò allora disperato.
NEL 1969 IL GRANDE SUCCESSO CON MISTERO BUFFO
Poche volte come ora possiamo dire che a questo breve omaggio seguiranno su Artribune diversi approfondimenti, tanto ampia e variegata è stata la sua opera fra teatro, letteratura e pittura. Nato a Sangiano, nel varesotto, il 24 marzo 1926, in una famiglia intellettualmente vivace, nel 1943 si era arruolato volontario nelle file dell’esercito della Repubblica Sociale Italiana, cosa che gli sarà rinfacciata per tutta la vita. Formatosi poi all’Accademia di Brera a Milano, iniziò a lavorare per la RAI come attore e autore di testi satirici, e poi a Roma come soggettista per il cinema. Il grande successo arrivò nel 1969, quando a La Spezia Fo portò per la prima volta in scena, con grande successo, la “giullarata” Mistero buffo, lui unico attore in scena, in una satira divertente ma assai affilata. Rimandiamo ad altre sedi il dipanare la lunghissima carriera: qui ricordiamo solo il Premio Nobel per la Letteratura,assegnatogli – anche qui fra forti polemiche – nel 1997, ed il recente invaghimento politico per il Movimento 5 Stelle, che gli ha donato una coda di visibilità mediatica della quale un Fo non stanco per l’età e per la perdita della sua Franca forse avrebbe fatto a meno…
Nella nostra fotogallery la vita di Dario Fo raccontata in nove immagini
– Massimo Mattioli
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