I musei italiani cambiano musica. Jazz alla GNAM di Roma, elettronica a Palazzo Madama

Sempre più eventi musicali animano i musei d’Italia. A Torino il progetto elettronico Glasstress con Max Casacci dei Subsonica, a Roma il jazz d’autore di Paolo Fresu

La musica nei musei italiani sta diventando sempre più una piacevole consuetudine. L’esperienza più recente è stata a Torino, con l’inedita performance live del duo MCDM (Max Casacci, chitarrista e fondatore dei Subsonica e Daniele Mana, musicista e produttore elettronico noto come Vaghe Stelle) nella loro prima esibizione in un museo. Lo scorso martedì 4 ottobre, Palazzo Madama ha aperto eccezionalmente – e gratuitamente – le porte al pubblico nel suo giorno di chiusura settimanale, per ospitare per la prima volta un concerto di musica elettronica in una delle sue sale più preziose: la Camera di Vetro, che custodisce una delle più importanti raccolte al mondo di oggetti in vetro, dall’antica Roma al Rinascimento, dal Barocco all’Ottocento. Un luogo piuttosto fragile che, acusticamente, ha dato origine a una versione straniante delle otto tracce elettroniche presenti nell’album Glasstress, un’evoluzione in senso più musicale dell’omonima opera sonora nata dai suoni rubati da una fornace di Murano, su commissione di Adriano Berengo, e il cui percorso Casacci ci ha raccontato nella nostra breve videointervista.

PAOLO FRESU A ROMA
Un altro caso italiano di musica al museo è la GNAM di Roma che, dopo aver ospitato il progetto Totem del trio Colombo – Schiaffini – Marino all’interno dell’esposizione The Lasting. L’intervallo e la durata, torna ad accogliere il jazz d’autore, il prossimo 10 ottobre, in occasione dell’inaugurazione della grande mostra Time is Out of Joint – questa volta di un duo che si è formato al Muse di Trento, Paolo Fresu e Gianluca Petrella: “sono i suoni di oggi che si sporcano con quelli di ieri in un serrato dialogo tra acustico ed elettronico” spiega Fresu a proposito della performance “grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie e di altre voci che amplificano il duo per farlo diventare una orchestra”. Anche Venezia rientra nella nostra indagine: Palazzo Grassi – Punta della Dogana per esempio, dopo l’esperienza dell’anno scorso, rinnova la collaborazione con il festival di opere sonore Helicotrema, ospitandone dei live set nel foyer del Teatrino, il 19 ottobre. Mentre, all’interno della mostra di Sigmar Polke (in corso fino al 6 novembre) verranno prodotte delle speciali playlist, fruibili autonomamente attraverso smartphone e tablet, che accompagneranno gli spettatori nel percorso espositivo.

IL MODELLO ESTERO
All’estero, questo tipo di esperienze sono dei veri e propri appuntamenti fissi che si ripetono a cadenza piuttosto regolare. Il caso più antico è rappresentato dal PS1: la costola del MoMA ospita ogni estate – da diciannove anni – il festival di suoni sperimentali di ogni genere Warm Up che quest’anno ha visto esibirsi Skrillex e Powell, tra gli altri. Di lunga data anche il progetto Art After Dark, party stagionale in stile clubbing, nato nel 2008 al Guggenheim Museum di New York e di Bilbao; e poi Late at Tate, programma di eventi del venerdì proposti a cadenza bimestrale dallo storico spazio londinese. Punta, invece, sui grandi classici d’autore e vere e proprie leggende rock la Fondation Beyeler: l’anno scorso, ospitando un concerto acustico (tutto esaurito) di Patti Smith e quest’anno (il 22 ottobre) il carismatico co-fondatore dei Velvet Underground, John Cale.

– Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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